'Ndrangheta, scoperti tre bunker nel Reggino usati da latitanti

Cronaca
I rifugi individuati dalle forze dell'ordine si trovavano a Locri e Ciminà, in provincia di Reggio Calabria (archivio Ansa)
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I nascondigli, sono stati smantellati nelle località ioniche di Locri e Ciminà. Il primo era all'interno di un'abitazione, gli altri due facevano parte di un labirinto sotterraneo

Tre bunker, presumibilmente usati da latitanti affiliati alla 'ndrangheta. Sono quelli scoperti l'8 marzo dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria in due zone della provincia calabrese.

I tre bunker

Secondo quanto riferito dalle autorità, uno dei nascondigli è stato trovato nel centro abitato di Locri, sulla costa ionica calabrese. Ad individuarne l'entrata, nascosta nella cucina dell'abitazione di un sessantenne, sono stati i militari della stazione locale ed i Cacciatori di Calabria. L'accesso al suo interno era occultato da un grosso blocco di cemento, scorrevole su dei binari in ferro ed il cui meccanismo era azionabile elettricamente dall'interno della casa. Nei vicoli di Ciminà, 16 chilometri a ovest di Locri, i carabinieri hanno poi individuato un vero e proprio labirinto sotterraneo con almeno due bunker collegati fra di loro da un cunicolo. L'accesso al loro interno era stato occultato da un muro in pietra, dietro al quale era stato collocato un blocco di cemento armato che si apriva scorrendo verso l'interno su dei binari in ferro.

I controlli dei carabinieri

La scoperta dei tre covi, riporta un comunicato dei carabinieri "rientra nei servizi di contrasto alla criminalità organizzata disposti dal Comando provinciale di Reggio Calabria ed effettuati su tutto il territorio provinciale, sia nella zona tirrenica che in quella ionica". Le operazioni puntano al smembrare i centri decisionali della 'ndrangheta e a precludere la costituzione di nuovi gruppi delinquenziali. Nella nota i militari evidenziano come il servizio punti anche a "rendere più difficoltosa la scelta da parte di alcuni soggetti di sottrarsi alla giustizia, ostentando la latitanza anche per affermare e continuare ad esercitare il proprio potere mafioso". Negli ultimi giorni i carabinieri della Locride e dello Squadrone Cacciatori hanno passato al setaccio centri abitati e campagne con perquisizioni e rastrellamenti nelle zone impervie pre-aspromontane per controllare casolari e anfratti naturali.

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