'Ndrangheta, confiscati beni per 200 milioni a imprenditore di Lamezia

Cronaca
Le indagini che hanno portato alla confisca erano iniziate nel 2011 (Fotogramma)

Il provvedimento emesso dal Tribunale di Catanzaro è stato eseguito dai Carabinieri. Nel patrimonio dell'uomo, anche 67 fabbricati e 5 autovetture

Ammonta a 200 milioni di euro il valore dei beni confiscati a un imprenditore edile di 62 anni residente a Lamezia Terme (Catanzaro) e ritenuto legato alle cosche della 'Ndrangheta attive nel territorio. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal Tribunale di Catanzaro ed è stato eseguito dai Carabinieri del Nucleo operativo ecologico e del Comando Provinciale della stessa città calabrese e dal Gruppo Carabinieri di Lamezia Terme.

Società, fabbricati e macchine

I beni confiscati all'imprenditore, su richiesta dalla Dda della Procura di Catanzaro, sono molto variegati. Si tratterebbe di 26 società, 67 fabbricati, 176 appezzamenti di terreno, 13 autocarri, 5 autovetture, 10 macchine operatrici per cantiere e un motociclo. Il provvedimento si inserisce nell'ambito di una strategia investigativa finalizzata a intercettare e sottrarre beni attribuili a persone collegate ad organizzazioni inserite nel mondo della 'Ndrangheta.

L'inchiesta e gli accertamenti

L'indagine sull'imprenditore era stata avviata nel 2011 dalla Procura di Lamezia Terme ed è stata successivamente trasferita a quella di Catanzaro. Le verifiche effettuate dagli inquirenti hanno permesso dapprima di ricostruire la composizione del patrimonio illecitamente acquisito dalla persona coinvolta. Una successiva analisi dei dati acquisiti ha inoltre consentito di appurare l'esistenza di una rilevante sproporzione tra i redditi dichiarati ed il flusso di denaro realmente a disposizione dell'imprenditore e del suo nucleo familiare.

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