Il Papa sceglie una foto di Nagasaki come monito contro la guerra

Cronaca
Il biglietto fatto diffondere da Papa Francesco in questi giorni

Il Pontefice ha fatto diffondere un cartoncino di auguri che riproduce uno scatto del fotografo Joseph Roger O'Donnell. L'immagine ritrae un ragazzo che aspetta di far cremare il corpo del fratello minore. Bergoglio: "Il frutto della guerra"

Un'immagine della guerra per invitare a una riflessione sulla pace. È la scelta di Papa Francesco che ha deciso di lanciare il suo messaggio attraverso una foto tragica che immortala le conseguenze del bombardamento atomico del 1945 sulla città giapponese di Nagasaki.

La foto su un cartoncino

Come riporta l'Osservatore Romano, il Papa ha fatto stampare e diffondere in questi giorni un cartoncino di auguri sul quale è stato riprodotto uno scatto eseguito dal fotografo statunitense Joseph Roger O'Donnell. L'immagine ritrae un ragazzo con in spalla il fratellino morto nel bombardamento atomico, mentre attende il suo turno per far cremare il corpicino senza vita. L'obiettivo di O'Donnell, si legge sul giornale della Santa Sede "fissò, nel vivido realismo del bianco e nero, quel momento insieme drammatico e composto". Un'immagine che ha colpito molto Papa Francesco, il quale ha voluto farla riprodurre su un cartoncino, accompagnandola con un commento eloquente, "...il frutto della guerra", seguito dalla sua firma autografa.

Il messaggio del Papa

Vicino all'immagine, il Papa ha anche inserito un messaggio personale per invitare tutti a riflettere sulle conseguenze dei conflitti armati. "La tristezza del bambino solo - viene spiegato nel retro del cartoncino - si esprime nel suo gesto di mordersi le labbra che trasudano sangue". Tornano alla mente, scrive il Sir, le parole del Papa nel messaggio "Urbi et Orbi" di pochi giorni fa e il discorso pronunciato in occasione del convegno "Prospettive per un mondo libero dalle armi nucleari e per un disarmo integrale", tenuto lo scorso novembre in Vaticano. "Le armi di distruzione di massa, in particolare quelle atomiche - disse Francesco in quest'ultima occasione -  altro non generano che un ingannevole senso di sicurezza e non possono costituire la base della pacifica convivenza fra i membri della famiglia umana, che deve invece ispirarsi a un'etica di solidarietà".

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