Xylella, l'Ue: “Italia faccia di più per abbattere gli ulivi infetti”

Cronaca
Uno degli ulivi affetti da Xylella nei dintorni di Gallipoli, in provincia di Lecce (Getty Images)

Il commissario alla salute Vytenis Andriukaitis spinge per nuove eradicazioni. E definisce "disastrosa" l'espansione dell'epidemia. L'infezione, intanto, avanza verso il nord della Puglia

“L'Italia deve fare di più per abbattere gli ulivi infetti, altrimenti le conseguenze economiche saranno enormi”: il commissario Ue alla salute Vytenis Andriukaitis torna a spingere sulla necessità di eradicare le piante affette da Xylella in Puglia. “La collaborazione del governo italiano con la Commissione europea – ha affermato al termine di un incontro sul tema, tenuto a Parigi – è molto stretta. Ci sono progressi, ma bisogna fare ancora di più. Andriukaitis ha parlato di “disastro” se l'infezione dovesse propagarsi dalla Puglia verso nord.

Cos'è la Xylella

La Xylella è un batterio che provoca il disseccamento delle piante. Non tocca solo l'Italia, ma il caso degli ulivi pugliesi infetti rappresenta il primo in Europa. Le autorità comunitarie spingono per l'abbattimento. Si parla di eradicazioni dal 2014, ma il piano che prevede l'abbattimento delle piante non è mai stato applicato fino in fondo: prevede infatti l'eradicazione non solo degli alberi infetti ma anche delle piante sospettate di aver contratto la Xylella nel raggio di 100 metri. Al momento, infatti, nonostante gli “enormi passi avanti” sottolineati dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare, non è ancora stato trovato un metodo alternativo capace di arginare l'epidemia.

L'infezione si allarga

I rilievi della Regione Puglia, infatti, hanno confermato che l'infezione si sta espandendo verso nord, nell'alto brindisino. Cioè nella zona “tampone”, oltre quella già infetta che coinvolge diversi comuni salentini. Lo scorso settembre, l'assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Leonardo di Gioia, ha confermato lo stanziamento di cinque milioni di euro destinati per sostenere agricoltori e imprese nelle potature straordinarie e nell'installazione di strutture che fermino la sputacchina, l'insetto che fa da vettore alla Xylella. Si tratterebbe però di interventi non sostitutivi ma complementari alle eradicazioni, finalizzati alla tutela degli ulivi monumentali. Visti anche i nuovi focolai del brindisino, il gruppo Infoxylella, costituito da un gruppo di agronomi per monitorare la situazione, ha già chiesto “una revisione profonda e urgente dell'intera strategia di contenimento dell'epidemia”. Anche perché, con l'arrivo della primavera la riproduzione della sputacchina potrebbe causare una nuova espansione dell'infezione.

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