L'uomo di 53 anni ha sparato con l'arma di ordinanza contro il padre, la sorella e il cognato. Poi ha puntato l'arma contro di sé ed è ora ricoverato in gravi condizioni. Forse all’origine del gesto una lite legata a questioni patrimoniali. Il sindaco: “Siamo sconvolti”
Un carabiniere ha ucciso a colpi di pistola la sorella, il cognato e il padre e infine ha tentato il suicidio. L'uomo, un 53enne, è ora ricoverato in condizioni gravi. Teatro di questa strage di famiglia è Sava, in provincia di Taranto. Si indaga per comprendere le cause del gesto dell'uomo ma, a quanto si apprende, sarebbe maturato durante una lite legata a questioni economiche, in particolare a un terreno agricolo gestito dal militare e dal marito della sorella.
L’allarme lanciato dai vicini
Il fatto è avvenuto in casa della sorella del carabiniere, dove abitava anche il padre. A dare l’allarme sarebbero stati alcuni vicini di casa che hanno sentito gli spari. Secondo quanto emerso, inoltre, dopo aver sparato con la pistola d'ordinanza, il 53enne avrebbe chiamato i colleghi della caserma di Manduria dicendo: "Venite, ho fatto una c...".
Ricoverato in condizioni gravi
L'uomo presenta una ferita vicino al mento. Mentre veniva soccorso dal personale del 118, l'uomo è stato colpito da arresto cardiaco. E' stato rianimato e poi trasferito all'ospedale di Manduria ma le sue condizioni ne hanno consigliato il trasferimento al Policlinico di Bari.
Il sindaco sul luogo della tragedia
"Siamo sconvolti. Non avremmo mai potuto immaginare che potesse accadere una cosa del genere. Si tratta di una famiglia assolutamente perbene", ha detto il sindaco di Sava, Dario Iaia, arrivato sul luogo della tragedia.