Fabrizio Corona urla e si scusa con pm: “Sono stanco, non ho una vita”

Cronaca
Una foto d'archivio di Fabrizio Corona (Ansa)

L’ex agente fotografico ha preso la parola in aula per difendersi davanti ai giudici della Sezione misure di prevenzione di Milano. Prima ha avuto uno scatto d’ira contro il magistrato, poi ha detto: “Non ho più voglia di fare guerre, non cerco più ribalta mediatica”

"Sono stanco, ho 44 anni, non ho più voglia di fare le guerre, non cerco più la ribalta mediatica, io oggi non ho una vita perché l'ho sprecata tutta a lavorare”. Fabrizio Corona ha preso la parola in tribunale e ha parlato oltre un'ora per difendersi davanti ai giudici della Sezione misure di prevenzione di Milano, che dovranno decidere se confiscare o meno la sua casa sequestrata assieme a 2,6 milioni di euro in contanti. In precedenza ha avuto uno scatto d’ira durante l’udienza, urlando contro il magistrato Alessandra Dolci per poi chiedere "scusa al pm, che stimo”.

Corona urla in aula

La reazione di Corona è avvenuta nel corso dell'audizione di un testimone, amico dell'ex “re dei paparazzi”. "Ma che domanda è? Me le faccia a me le domande”, ha sbottato Corona a un certo punto. Il magistrato ha ribattuto rivolgendosi ai giudici: "È inaccettabile, non si può rivolgere così al pm, chiedo che venga allontanato”. Richiesta che poi non è stata accettata e Corona ha potuto proseguire nel suo intervento.

La difesa di Corona

Nelle sue dichiarazioni Corona ha poi voluto dimostrare che la casa venne acquistata dalla sua società senza alcuna irregolarità. Poi l'ex agente fotografico non ha risparmiato commenti su altre vicende: "Mps e Etruria hanno fatto 500 milioni di debiti, hanno truffato i cittadini onesti e a loro non hanno sequestrato nulla”. Corona ha detto: "Quando sei in galera fai più fatica a difenderti, io poi ho una maniacalità e una sorta di malattia nella gestione delle mie cose e se oggi avessi la possibilità di entrare nella mia cantina potrei recuperare tutto il materiale sui guadagni delle mie serate e sul resto". Ha poi sottolineato come le sue società negli anni abbiano "fatturato 17 milioni e ci ho pagato sopra 9 milioni di tasse, non ho portato i soldi all'Isola di Man, io ho sempre e solo lavorato”.

Prossima udienza a dicembre

L'ex fotografo dei vip ha ribadito, come già altre volte, che "dopo il 2007-2008 non ho più commesso reati, ma solo l'unico che deve pagare sempre, io firmo autografi in carcere a tutti i detenuti, questo sono io e forse a qualcuno non piace come sono". Nella prossima udienza, fissata per il 19 dicembre, parleranno pm e difesa e poi i giudici dovranno decidere se confiscare o meno casa e soldi sotto sequestro.

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