Tangenti per la gestione dei rifiuti, arrestati due sindaci in Puglia

Cronaca

Sono in tutte 12 le ordinanze di custodia cautelare, in carcere e ai domiciliari, eseguite dai Carabinieri in vari comuni delle province di Brindisi e Bari e nella città di Potenza

Due sindaci sono stati arrestati in Puglia dai carabinieri nel corso di un'operazione che ha riguardato un presunto giro di tangenti collegate ad appalti per la gestione dei rifiuti. Il blitz è stato eseguito dai carabinieri del Comando provinciale di Brindisi, che hanno notificato a 12 persone ordinanze di custodia cautelare in o agli arresti domiciliari. Ventisette in totale gli indagati. 

12 arresti

Tra gli arrestati il sindaco e il vicesindaco di Torchiarolo (Brindisi), Nicola Serinelli e Maurizio Nicolardi, il sindaco di Villa Castelli (Brindisi), Vitantonio Caliandro, e il vicesindaco di Poggiorsini (area metropolitana di Bari), Giovanbattista Selvaggi.  Tra gli altri arrestati figuran  vari dirigenti di uffici tecnici comunali "incaricati di pubblico servizio" e il direttore generale dell'Azienda di servizi ecologici (Ase) di Manfredonia (Foggia), Giuseppe Velluzzi. L'ordinanza viene eseguita in diversi comuni delle province di Brindisi e Bari e a Potenza.

Le indagini

Le indagini sono iniziate nel novembre del 2014 e hanno consentito di individuare una presunta associazione per delinquere finalizzata a compiere reati contro la pubblica amministrazione, tra cui la corruzione, con favori concessi da amministratori pubblici, sia dirigenti che politici, a una società di rifiuti di Carovigno (Brindisi). Sono emerse anche condotte di finanziamento illecito dei partiti, truffa aggravata per il conseguimento di contributi pubblici, ma anche ipotesi, a vario titolo, di favoreggiamento della prostituzione. I fatti sarebbero stati commessi, secondo quanto accertato dai carabinieri, fino al novembre del 2015.

"Mercimonio dei poteri pubblici"

Le indagini dei carabinieri si sono concentrate su "comuni, dediti a un sistematico mercimonio dei poteri pubblici loro assegnati, attraverso asservimento agli interessi privati di una società per la raccolta di rifiuti solidi e urbani con sede a Carovigno (Brindisi), attraverso reiterate violazioni dei doveri di imparzialità, correttezza e buon andamento dell'operato della P.a.". Sono inoltre emersi dall'indagine "finanziamento illecito dei partiti politici e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, nonché favoreggiamento della prostituzione, molteplici ipotesi delittuose di falso e altri reati minori, finalizzati a sostenere il buon esito dei patti corruttivi".

 

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