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Problemi di salute per Riina, slitta il processo a Milano

Cronaca
L'ex capo di Cosa nostra Totò Riina

Secondo il carcere di Parma, l’ex capo di Cosa nostra "non poteva essere trasferito" perché colto da lieve malore. Il boss è ricoverato ma è stata smentita la notizia secondo cui avrebbe subito un intervento chirurgico. L'udienza è stata fissata al 16 gennaio

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Per ragioni di salute, slitta al prossimo 16 gennaio il processo in corso a Milano a Totò Riina, imputato per minacce di morte al direttore del carcere di Opera Giacinto Siciliano. Lo ha deciso il tribunale in seguito a una comunicazione del carcere di Parma in cui si spiega che il boss "non può essere al momento trasferito al di fuori della sezione detentiva" dell'ospedale della stessa città, dove è ricoverato per via delle sue condizioni fisiche. Inizialmente il processo era stato rimandato solo di una settimana, ma dopo un confronto tra le agende del Tribunale e degli avvocati e del pm, è stato rinviato al 16 gennaio prossimo.

Forse sottoposto a intervento chirurgico

Secondo informazioni circolate questa mattina, 17 ottobre, Totò Riina "sarebbe stato sottoposto a intervento chirurgico". "Stiamo attendendo informazioni e notizie precise dal carcere di Parma che non sono ancora pervenute", ha spiegato il presidente del collegio della sesta sezione penale di Milano, Raffaele Martorelli, all'inizio dell'udienza a carico dell’ex capo di Cosa nostra. Riina, infatti, non era collegato per l'udienza in videoconferenza dal carcere di Parma ma, come hanno spiegato i giudici, è "impedito" a partecipare. Nell’udienza dell'11 luglio scorso, sulla base di una relazione dell'ospedale di Parma, dove l’ex capo di Cosa nostra è ricoverato in regime detentivo del 41 bis, il Tribunale di Milano aveva stabilito che, malgrado la "età avanzata" e le numerose "patologie", il boss ha la "piena capacità di intendere e di volere" e il procedimento deve andare avanti.

Operazione smentita dal Dap e dall'avvocato

Una notizia, quella dell'intervento chirurgico, poi smentita da fonti del Dap e dal legale di Riina, Luca Cianferoni. L'avvocato avrebbe detto all'agenzia Adnkronos: "Il mio cliente Salvatore Riina non è stato sottoposto ad alcun intervento chirurgico. È una notizia fasulla". I sanitari del carcere non avrebbero autorizzato il traferimento dell'imputato nella sala videoconferenze questa mattina a causa di un lieve malore, determinato pare da un calo di pressione. Riina ha allora rinunciato a partecipare al dibattimento che è stato dunque rinviato. 

La prima richiesta di stop era stata bocciata

Secondo quel referto medico, Totò Riina, 86 anni, soffre di una "cardiopatia" di "tale entità da condizionarne ogni attività" e che lo "espone costantemente" al "rischio di morte improvvisa", ma allo stesso tempo è "vigile e collaborante, discretamente orientato nel tempo e nello spazio". I suoi legali Luca Cianferoni e Mirko Perlino, avevano provato a chiedere lo stop del processo (scaturito da intercettazioni ambientali di 4 anni fa nella casa di reclusione milanese dove era detenuto all'epoca) o in subordine una perizia per valutare la "capacità processuale", ossia di comprendere di essere sottoposto a un processo. Richiesta che però era stata bocciata.