Suicidio assistito, madre Bertocco: voleva che sua morte fosse utile
CronacaLa donna, ai microfoni di Sky TG24, dice di essere "sempre stata d’accordo" con la decisione del 59enne di scegliere il suicidio assistito in Svizzera. Rimasto paralizzato in un incidente, l'uomo prima di morire ha scritto una lettera dove racconta le sue difficoltà
La madre: "Sono sempre stata d'accordo" con la sua decisione
"Non ce la faceva più, non era più capace di prendere il bicchiere d’acqua o di mangiare", racconta la madre di Bertocco che però ricorda anche che suo figlio "è sempre stato un lottatore", impegnato, per esempio, in battaglie ambientaliste e a favore dei disabili. Secondo la donna, la decisione di scegliere il suicidio assistito sarebbe stata presa da suo figlio la scorsa primavera, ma era da molto tempo che l’uomo rifletteva su questa possibilità. "Sono sempre stata d’accordo", sottolinea la madre, "anzi io lo volevo accompagnare ma lui mi ha detto di non andare".
"Mille euro di assistenza erano pochi"
Dopo aver elencato le richieste di aiuto e le difficoltà nel trovare fondi e personale preparato, l’uomo ha scritto: "Il muro contro il quale ho continuato per anni a battermi è più alto che mai e continua a negarmi il diritto ad una assistenza adeguata". "Le istituzioni rispondevano, ma mille euro erano pochi per una persona che non era capace di muoversi", ha ricordato proprio a questo proposito sua madre.
Il testamento biologico e il fine vita in Italia
Bertocco si batteva in favore della legge sul testamento biologico e sul fine vita, come ricorda anche in un passaggio della sua lettera: "In altri Paesi è da tempo una possibilità garantita". Anche in questo sua madre è d’accordo e ribadisce che sarebbe "giusto non andare in Svizzera" e poter morire a casa propria, come ha spiegato il figlio nella sua lettera: "Avrei però voluto che fosse il mio Paese, l’Italia, a garantirmi la possibilità di morire dignitosamente, senza dolore, accompagnato con serenità per quanto possibile".