Da 3,6 a 4,0: i dubbi sulla magnitudo del terremoto di Ischia

Cronaca
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Dopo una prima classificiazione, l'Ingv ha cambiato la stima. Micla Pennetta (Aigeo): "I danni attesi dovevano essere probabilmente inferiori". Peduto, presidente Consiglio nazionale dei geologi: "Allucinante morire per terremoti di questa entità" - FOTO

I primi calcoli, effettuati in automatico, parlavano di una magnitudo di 3,6 per classificare il terremoto del 21 agosto di Ischia. Poi la correzione, e la registrazione di un nuovo valore: 4,0, più in linea con le prime testimonianze che arrivavano dall’isola e che parlavano di un sisma "fortissimo". Non si tratta di un errore, ma di una difficoltà nel calcolare la magnitudo di un terremoto che potrebbe essere di origine vulcanica, diverso dunque da quelli tettonici, più comuni nella Penisola. Secondo Micla Pennetta, referente regionale geomorfologi italiani (Aigeo), nel caso di Ischia si tratta comunque di "una magnitudo non veramente importante" e per questo, ha detto l’esperta ai microfoni di Sky Tg24, "i danni attesi dovevano essere probabilmente inferiori". A incrementare crolli e disagi, secondo Pennetta, sarebbe stata, tra le altre componenti, anche la "morfologia terrazzata" che amplifica le onde sismiche delle aree più colpite, come quella di Casamicciola.

I nuovi calcoli e il valore di 4,0

Nel caso di Ischia, la prima registrazione falsata del sisma è avvenuta perché è probabile che i primi sismografi a registrare l'evento fossero distanti alcuni chilometri. Sulla base di queste prime rilevazioni, viene di solito calcolata la magnitudo locale (ML), che nel caso dei terremoti tettonici, come quelli che avvengono lungo l'Appennino, è un valore molto affidabile. Quando il terremoto avviene sotto un vulcano, invece, la situazione è molto diversa. Dopo il primo calcolo di 3,6, sono stati utilizzati i dati della rete sismica dell'Osservatorio Vesuviano per ricalcolare la magnitudo sulla base della durata dell'evento, ottenendo il valore di 4,0. Questo, però, è comunque un valore ancora provvisorio, perché si riferisce alla "magnitudo momento" e viene quindi calcolato dai ricercatori che si basano sulla stima del momento sismico, cioè su una durata più ampia del sismogramma, fino a 30 minuti.

Peduto: "Allucinante morire per terremoti di questa entità"

Anche se il sisma è classificato come un fenomeno con intensità medio-bassa, Francesco Peduto, presidente del Consiglio nazionale dei geologi, lancia l’allarme: "È allucinante morire per terremoti di questa entità", ha detto, ricordando le due donne morte in seguito ai crolli. "Il nostro Paese si conferma estremamente vulnerabile, non ci facciamo mancare niente dal punto di vista dei rischi geologici, non solo rischio sismico, ma anche vulcanico e idrogeologico", ha ribadito Peduto, che denuncia anche la mancanza di prevenzione in Italia. Peduto, ai microfoni di Sky Tg24, ha detto però che non ci sarebbe un "legame con la natura vulcanica" dell’isola, per quanto successo. Per l’esperto occorre aspettare, proprio perché anche l’Ingv ha dovuto rivedere le stime sia di magnitudo che di profondità e della posizione dell’ipocentro.

La risposta dei sindaci di Ischia

I sei sindaci dei comuni dell'isola di Ischia, in una nota congiunta, "deplorano le notizie false relative a presunti danni e crolli in tutta l'isola e alle inesistenti connessioni tra l'evento sismico e i fenomeni legati all'abusivismo edilizio, rilevando che i crolli circoscritti alla zona colpita, hanno interessato per lo più strutture antiche e risalenti tra le quali finanche una chiesa già distrutta dal terremoto del 1883 e poi riedificata"

Le prerplessità dell'ex direttore Ingv

Perplessità sul valore che era stato comunicato inizialmente erano state espresse anche da Enzo Boschi, ex presidente dell’Ingv, su Twitter: “Pur senza accesso ai dati, penso che 3,6 magnitudo del terremoto di Ischia sia una sottovalutazione. Anche la profondità è da verificare”, aveva scritto.

Nuovo valore anche per profondità: da 10 a 5 chilometri

Anche sulla profondità del sisma, successivamente, si è stabilito un nuovo valore. In un primo momento si era parlato di 10 chilometri, mentre con i nuovi dati della rete sismica dell'Osservatorio Vesuviano la profondità dell’evento è stata ricalcolata a 5 chilometri. Questo tipo di terremoti si caratterizza, infatti, proprio per la poca profondità. Lo ha spiegato anche Pennetta a Sky Tg24, dicendo che "nell’isola c’è una sismicità legata a un bacino magmatico in lento raffreddamento, alla profondità di due chilometri". L’esperta ha comunque ricordato che "anche se Ischia e la sua sismicità sono di origine vulcanica, tutti i terremoti più forti che si sono verificati sull’isola - e se ne ha notizia a partire dal 1228 - non sono mai stati seguiti da eruzioni". Quella ischitana sembrerebbe quindi una storia vulcanica differente da quella dei Campi Flegrei o del Vesuvio. Sulle conseguenze del sisma impossibile fare previsioni: per Pennetta, non si può dire se seguiranno sciami sismici o altri fenomeni simili, dopo quanto successo a Ischia. 


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