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Arsenico nell'acqua, stop all'utilizzo in 4 comuni del Lazio

Cronaca
Il gestore idrico Acqualatina punta a risolvere la situazione in maniera provvisoria nell'arco di 7 giorni (Getty Images)

I sindaci di Nettuno, Cisterna, Aprilia e Latina hanno emesso ordinanze per invitare i cittadini di queste zone a non bere l’acqua del rubinetto, né tantomeno ad utilizzarla per cucinare

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A Nettuno, Cisterna, Aprilia e in alcune zone di Latina, il livello di arsenico nell’acqua supera i limiti di legge. E per questa ragione scatta il divieto di bere acqua dal rubinetto. Un’imposizione decisa dai sindaci di questi quattro comuni tra le province di Roma e Latina dopo aver letto le analisi dell'Asl. I cittadini di queste zone sono invitati a non bere l’acqua del rubinetto, né tantomeno a utilizzarla per cucinare. L’emergenza è stata causata da un incendio che lo scorso 12 agosto ha gravemente danneggiato l’impianto di dearsenificazione del campo pozzi di Carano–Giannottola, in provincia di Latina.  

 

Ritorno alla normalità in una settimana

Il flusso d’acqua da sabato non è mai stato interrotto ma la qualità ne ha risentito in maniera considerevole. Lunedì 14 la Asl ha diffuso i risultati delle analisi svolte sulla zona interessata rivelando che, stando a quanto riportato dal gestore idrico Acqualatina, la presenza di arsenico è pari a circa 11-12 microgrammi/litro, contro il tetto di 10 posto dalla normativa Ue. Uno sforamento che ha indotto i sindaci dei quattro Comuni a emettere delle ordinanze che vietano il consumo dell'acqua. Per far fronte al disservizio Acqualatina ha fornito un servizio di autobotti e sta lavorando a una soluzione provvisoria che permetterà di tornare alla normalità nel giro di sette giorni. Nel frattempo, però, sarà necessario sostituire gran parte dell’impianto, un’operazione che avrà bisogno di almeno un mese di tempo.

 

Le cause dell’incendio ancora ignote

Le indagini per chiarire la causa dell’incendio non sono ancora giunte a una conclusione. Le fiamme, infatti, avrebbero distrutto anche le telecamere di sicurezza. Nel rogo l'impianto di dearsenificazione è stato compromesso e le utenze coinvolte nel disservizio sono circa 34mila. Nello specifico è interessato l’intero territorio di Nettuno, quello di Aprilia (eccezion fatta per Campoleone), la frazione di Piano Rosso di Cisterna e alcune zone di Latina nord (Borgo Montello, Borgo Bainsizza, Borgo Sabotino e le località di Foce Verde e Le Ferriere). L'amministrazione di Nettuno, in una nota divulgata il giorno di Ferragosto, si riserva di "valutare ogni possibile azione a tutela della cittadinanza a fronte del grave disservizio e danno subito".