Sarebbero una ragazzina di 14 anni e due adolescenti di 13 e 15 i responsabili del rogo che sabato ha bruciato le colline dell'area di Fondo Fucile. Quando i poliziotti li hanno bloccati, i tre avevano ancora nelle tasche gli accendini. "Abbiamo fatto una stupidaggine"
Sarebbero minorenni i responsabili dell'incendio che sabato pomeriggio ha bruciato le colline dell'area di Fondo Fucile, a Messina. Si tratterebbe di una ragazzina di 14 anni e due ragazzi di 13 e 15. Quando i poliziotti li hanno bloccati, i tre avevano ancora nelle tasche gli accendini con cui avrebbero appiccato il fuoco. Nessuno di loro ha saputo dare una spiegazione sui motivi del gesto. Agli agenti uno dei ragazzi ha detto: “Abbiamo fatto una stupidaggine”.
Deferiti e riaffidati alle famiglie
Sabato scorso la polizia era stata allertata da diverse telefonate di cittadini preoccupati per le fiamme che, dalla collina, velocemente si stavano propagando. I vigili del fuoco, avvertiti dalla sala operativa della Questura, erano riusciti a bloccare l'incendio e a evitare che le fiamme raggiungessero le abitazioni a valle. Il rogo, però, ha comunque distrutto una vasta porzione di vegetazione. Alcune persone hanno subito raccontato di aver notato tre ragazzini muoversi sulla collina. Ora i giovani sono stati deferiti alla competente autorità giudiziaria per i minorenni per incendio boschivo e riaffidati alle famiglie.
Altri arresti
L’emergenza incendi riguarda la Sicilia ma anche altre regioni italiane. Migliaia di ettari di vegetazione sono andati a fuoco in queste settimane soprattutto in Calabria, Lazio, Campania, Liguria, Toscana. Già nei giorni scorsi erano stati arrestati dei piromani. Ieri un giovane di 28 anni è stato arrestato dai carabinieri mentre dava fuoco a delle sterpaglie lungo la strada Asi, sulle colline del Messinese: portato in camera di sicurezza a Milazzo, lo attende il processo per direttissima. Stessa sorte per quattro ragazzi sorpresi dai carabinieri mentre appiccavano un incendio a un bosco di pini e cerri lungo la strada provinciale litoranea a Montalto di Castro, in provincia di Viterbo. I militari, allertati dal fumo, hanno sorpreso quattro amici (un 21enne e tre 16enni, tutti romani) mentre provocavano il terzo rogo dopo averne appiccati altri due a poca distanza. “È stata una bravata”, hanno detto agli inquirenti.