Palermo, operazione antidroga nel quartiere Kalsa
CronacaSono tredici le persone arrestate dagli uomini della Polizia di Stato e dai Carabinieri per reati attinenti al traffico di stupefacenti. Come base per lo spaccio veniva utilizzato un ex convento abbandonato del capoluogo siciliano
Una rete di spaccio "interterritoriale" che da un ex convento abbandonato nel rione della Kalsa distribuiva droga ad altri quartieri di Palermo come Brancaccio, Bonagia, Zen e Arenella è stata sgominata da un'operazione di Polizia di Stato e Carabinieri. Tredici gli arresti complessivi eseguiti dagli uomini delle forze dell'ordine, tutti per reati legati al traffico di sostanze stupefacenti.
L'operazione "Kalsa"
L'operazione è stata ribattezzata appunto "Kalsa", dal nome dello storico e popoloso quartiere palermitano cuore pulsante dello smercio di stupefacenti. La rete arrivava a toccare anche le città di San Giuseppe Jato, Partinico, Montelepre e Altavilla Milicia, tutti comuni della città metropolitana di Palermo. Le indagini, condotte dai poliziotti del commissariato Oreto-Stazione, hanno portato alla luce un'attività di spaccio "particolarmente dinamica" e redditizia, con numerosi spostamenti tra le "consegne a domicilio" e le richieste di nuove "forniture".
La base operativa nell'ex convento
Tra settembre 2015 e novembre 2016, la polizia di Stato ha sequestrato centinaia di chili di hashish e marijuana. Base operativa dello smercio un ex convento occupato a Palermo: un dedalo di ambienti e locali nei quali era facile nascondere la droga e notare eventuali "intrusi".
Gli arrestati e i consumatori
Tredici in tutto le persone raggiunte da ordinanze di custodia cautelare in carcere per reati legati al traffico di stupefacenti, undici delle quali sono state colte in flagranza di reato. Un filone parallelo delle indagini, condotto dai militari dell'Arma dell'Aliquota operativa di Monreale, ha portato in particolare all'arresto di altre due persone – marito e moglie – che sarebbero state il tramite della droga tra il cuore di Palermo e la sua periferia, e di una terza per evasione dagli arresti domiciliari. Tra i consumatori "anche i ragazzi dall'Istituto nautico, durante l'intervallo delle lezioni - spiegano gli investigatori - anche se gli acquirenti erano i più vari, dai professionisti agli studenti".
Il ruolo del pregiudicato
Nel corso delle attività investigative è emerso il ruolo non marginale di Ottavio Abbate, pregiudicato appartenente alla cosca mafiosa di "Porta Nuova" con precedenti per associazione a delinquere di stampo mafioso e per produzione e traffico di stupefacenti. Abbate – fratello di Luigi, detto "Gino u mitra", attualmente detenuto in regime di "416 bis" - avrebbe organizzato e diretto l'attività di alcune delle persone finite in manette alla Kalsa.