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Budrio, continuano ricerche del presunto killer. Ultimo saluto a Verri

Cronaca

Settimo giorno sulle tracce di Norbert Feher, 41enne serbo ritenuto essere il responsabile di due omicidi in Emilia Romagna. A Ospital Monacale, frazione di Argenta, i funerali di una delle due vittime. Appello della Chiesa: "Deponi armi e costituisciti"

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Settimo giorno di ricerche di Norbert Feher, 41enne serbo ritenuto essere il responsabile di due omicidi in Emilia Romagna. A Ospital Monacale, frazione di Argenta, si è tenuto il funerale di una delle due vittime: la guardia ecologica volontaria Valerio Verri, 62 anni, uccisa sabato scorso a Portomaggiore (nel Ferrarese). L’altra persona uccisa è Davide Fabbri, barista di Budrio (provincia di Bologna).

I funerali di Valerio Verri

Un lungo silenzio ha accolto in chiesa il feretro di Verri. “Deponi le armi e costituisciti”, ha detto monsignor Massimo Manservisi, vicario del vescovo di Ferrara, durante la benedizione della salma. Appello condiviso anche dal parroco di Ospital Monacale, don Dino Rossato: “Abbia il coraggio di riconoscere ciò che ha fatto”, ha detto riferendosi a Feher. Alla cerimonia erano presenti la moglie e i figli della vittima, tanti cittadini dei paesi vicini, volontari della protezione civile, guardie ecologiche, il presidente regionale di Legambiente Lorenzo Frattini. Hanno partecipato anche il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, la consigliera regionale Marcella Zappaterra, diversi sindaci della zona. Il silenzio è stato rotto solo da un applauso quando il feretro è stato portato via in auto. È ancora ricoverato in ospedale con prognosi riservata, invece, il collega di pattuglia di Verri rimasto ferito, la guardia provinciale Marco Ravaglia.

Settimo giorno di ricerche

Le ricerche di Norbert Feher, intanto, continuano senza sosta tra le valli e gli acquitrini del Bolognese. Su di lui indagano le Procure di Bologna e Ferrara e sulle sue tracce ci sono uomini e donne coordinati dai paracadutisti Tuscania dei carabinieri. Le ricerche continueranno anche nelle festività pasquali, nonostante l’allerta meteo che interessa la zona. Qualcuno ritiene che il maltempo possa contribuire a stanare il fuggiasco, altri temono che il meteo sfavorevole possa creare le condizioni perché riesca a sgusciare via dalla “zona rossa”: quaranta chilometri quadrati di paludi tra Marmorta e Campotto, circondati dai posti di blocco e setacciati giorno e notte dalle squadre. In quell'area, secondo gli inquirenti, Feher ha il suo rifugio, tra canali e boscaglia. Gli investigatori continuano a scandagliare anche la vita del presunto killer e le sue conoscenze, alla ricerca di qualcuno che possa avergli dato una mano tra l'omicidio di Budrio e quello a Portomaggiore, l'1 e l'8 aprile, e forse anche dopo.