È uno dei dati del "Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2016". I migranti forzati nel mondo sono 65,3 milioni, la Turchia il Paese che ospita più rifugiati, la Siria il primo da cui si fugge. Oltre un milione le domande di protezione nel 2015
Ventiquattro persone al minuto, nel 2015, sono state costrette a fuggire dalle loro case nel mondo. Vuol dire, in media, circa 34mila persone al giorno. Nel 2014 erano 30 al giorno. Nel 2005 6. È questo uno dei dati del “Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2016”, curato da Anci, Caritas, Cittalia, Fondazione Migrantes e Servizio centrale dello Sprar, in collaborazione con Unhcr.
65,3 mln: i migranti forzati nel mondo – Secondo lo studio, attualmente nel mondo si contano 35 conflitti e 17 situazioni di crisi. Questi scenari di guerra, insieme a problemi economici, instabilità politica, violenze, violazioni dei diritti umani, hanno portato alla fuga un numero sempre maggiore di persone. Sono 65,3 milioni, dice il Rapporto, i migranti forzati nel mondo. Di questi, 21,3 milioni sono rifugiati; 40,8 milioni sono sfollati interni; 3,2 milioni sono richiedenti asilo (il numero più alto dalla Seconda guerra mondiale). Nel 2015, le persone che sono state costrette a lasciare le proprie case in cerca di protezione sono state più di 12,4 milioni. Nello stesso anno, l’Europa ha accolto circa 4,4 milioni di profughi (con un incremento di 1,3 milioni rispetto all’anno precedente).
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr"><a href="https://twitter.com/hashtag/Protezione2016?src=hash">#Protezione2016</a> I migranti forzati nel mondo sono 65,3milioni di cui 21,3 milioni rifugiati, 40,8 sfollati e 3,2 milioni richiedenti asilo— Cittalia (@Cittalia) <a href="https://twitter.com/Cittalia/status/798838145345200128">16 novembre 2016</a></blockquote><script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
Il primato di Turchia e Siria – Nel 2015, il Paese che ha ospitato sul suo territorio il maggior numero di rifugiati si conferma la Turchia (2,5 milioni contro 1,6 dell’anno precedente). Seguono Pakistan (1,6 mln), Libano (1,1 mln) e Iran (979mila). La Siria, invece, è il Paese d’origine della maggior parte dei rifugiati (4,9 mln). Dopo troviamo afghani (2,7 mln) e somali (1,1 mln).
Le rotte – La principale via d’ingresso in Europa, nel 2015, è stata la rotta del Mediterraneo orientale. “Secondo Frontex – si legge nel Rapporto – oltre 885mila persone sono transitate dalla Turchia e dalle aree limitrofe verso la Grecia, via mare ma anche via terra (attraverso la Bulgaria e Cipro)”. C’è poi la rotta Balcanica: il percorso, via terra verso il Nord Europa attraverso la Grecia, la Macedonia, la Bulgaria, la Serbia, la Croazia e la Slovenia, è stato formalmente interrotto con gli accordi tra Unione europea e Turchia del marzo 2016 ma nel 2015 è stato affrontato da 764mila migranti. Al terzo posto la rotta storica, quella del Mediterraneo centrale, che ha registrato una flessione: da oltre 170mila persone sbarcate nel 2014, alle 153mila del 2015. Secondo i dati Oim aggiornati ad ottobre 2016, sono 4.899 i migranti morti nel tentativo di raggiungere l’Europa (3.654 nel solo Mediterraneo). Un numero in aumento: nello stesso periodo del 2015, i morti totali sulle rotte di tutto il mondo erano 4.423.
Le domande di protezione – In Europa, secondo il rapporto, sono state 1.393.350 le domande di protezione internazionale presentate nel 2015 (oltre 88mila da parte di minori non accompagnati). Di queste, il 94,9% sono state avanzate nei 28 Paesi membri dell’Unione europea (un dato più che raddoppiato rispetto al 2014). La Germania è al primo posto per richieste presentate (36%, con un +135% sul 2014). Seguono Ungheria (13,4%) e Svezia (12,3%). L’Italia è al quinto posto: ha ricevuto 84.085 domande e registrato un +32% sul 2014 (L’INFOGRAFICA SULL’ITALIA). Il Paese che ha registrato un aumento maggiore rispetto all’anno precedente è la Finlandia: è passata da 3.630 a 32.345 domande (+791%). Siriani, afghani e iracheni sono i cittadini che hanno presentato la maggior parte delle domande. Su 776.160 istanze esaminate nell’Unione Europea nel 2015, il 43% (333.205) ha avuto il via libera al riconoscimento di una forma di protezione internazionale.