Revocato l'affidamento per Fabrizio Corona: un anno in più di carcere

Cronaca
Nuovi sviluppi nella vicenda giudiziaria di Fabrizio Corona (Getty Images)
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L'accesso ai servizi sociali era già stato sospeso dopo l'arresto dello scorso 10 ottobre. Per il tribunale di sorveglianza l'ex paparazzo avrebbe privilegiato il proprio recupero economico rispetto a quello sociale e terapeutico

 

 

Il tribunale di sorveglianza di Milano ha revocato l'affidamento in prova ai servizi sociali di Fabrizio Corona. Questa misura era già stata sospesa lo scorso 10 ottobre, giorno in cui l'ex re dei paparazzi è stato arrestato per intestazione fittizia di beni. Nella valutazione dei giudici il provvedimento copre il periodo a partire dal 22 ottobre del 2015: ciò vuol dire che un anno circa già scontato in affidamento dovrà essere nuovamente passato in carcere.

 

Le motivazioni - Nel provvedimento di revoca i giudici hanno spiegato che Corona ha “privilegiato il proprio recupero economico rispetto a quello sociale e terapeutico” e lo hanno accusato di aver trasgredito alle prescrizioni “ricevendo rilevantissime somme di denaro in nero”. L'ex paparazzo avrebbe inoltre, dopo un primo periodo di colloqui regolari, ridotto anche gli incontri previsti al Sert (servizio territoriale per le tossicodipendenze), nonostante i suoi problemi di dipendenza fossero tra i motivi principali che gli avevano permesso di ottenere l'affidamento ai servizi sociali.

 

L'ultimo arresto – Lo scorso 10 ottobre Corona era tornato a San Vittore con l'accusa di intestazione fittizia di beni, frode fiscale e violazione delle norme patrimoniali in relazione alle misure di prevenzione dopo il ritrovamento di 1,7 milioni di euro a casa della sua collaboratrice Francesca Persi. E tra i provvedimentoi che l'hanno colpito c'è stato anche il sequestro della casa in via De Cristoforis, disposto l'8 novembre: l'abitazione sarebbe stata comprata con soldi derivanti dalle casse della fallita "Corona's".

 

La difesa - Secondo l'avvocato Chiesa, difensore di Corona, su quei soldi "cash" non sarebbe stato commesso alcun illecito, in quanto, "in Italia non è reato accumulare contanti". Riguardo all'abitazione sequestrata, il legale ha invece fatto notare che il suo assistito è stato già condannato per il crac della Corona's e che non può continuare a pagare in eterno per fatti accaduti nel 2007.

 

 

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