Dal satellite individuata l'ampiezza della zona colpita dal sisma. L'area di Norcia si è spostata di 30 centimetri verso Ovest. Intanto dallo Stato 6 miliardi per ricostruzione e messa in sicurezza
L'area dell'Italia centrale che è stata deformata dai terremoti del 26 e del 30 ottobre (FOTO - VIDEO - SPECIALE) si estende per 600 chilometri quadrati. I dati emergono da una prima analisi di quanto osservato dal satellite radar Sentinel 1 del programma europeo Coperniucs ed elaborato dall'Ingv insieme all'Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irea-Cnr). All'interno di questa la zona di massima deformazione, già delineata nei giorni scorsi, dove il terreno si è abbassato fino a 70 centimetri, è di 130 chilometri quadrati. L'analisi dei dati del satellite è però ancora in corso e il territorio colpito potrebbe alla fine rivelarsi ancora più ampio.
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">Prime interpretazioni dall’interferogramma differenziale ottenuto da dati radar del satellite europeo Sentinel-1 <a href="https://t.co/Iqhn2UYHOt">https://t.co/Iqhn2UYHOt</a>— INGVterremoti (@INGVterremoti) <a href="https://twitter.com/INGVterremoti/status/793889202819764224">2 novembre 2016</a></blockquote><script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
Area di Norcia spostata di 30 centimetri - Sempre dalle immagini raccolte dal satellite emerge come l'area di Norcia si sarebbe spostata di 30 centimetri verso Ovest, mentre l'area di Montegallo di 40 centimetri verso Est. I nuovi dati indicano inoltre "significative deformazioni verticali", di "almeno 60 centimetri" nell'area di Castelluccio e il sollevamento di circa 12 centimetri nell'area di Norcia. L'agenzia spaziale italiani e il Cnr rilevano infine che "è possibile che gli spostamenti rilevati siano sottostimati anche di un 30%, ma tali effetti saranno corretti grazie alle nuove acquisizioni già previste nei prossimi giorni", quando dovrebbero arrivare anche i dati del satellite radar giapponese Alos 2.
Dallo Stato sei miliardi di euro - Intanto si iniziano a fare i conti anche con il costo economico del sisma. Un portavoce del Ministero dell'Economia ha stimato che nel 2017 le pubbliche amministrazioni centrali e locali spenderanno per la messa in sicurezza del territorio e di edifici pubblici e per la ricostruzione successiva a eventi sismici circa 6 miliardi di euro. Oltre alle risorse stanziate con la manovra e con i decreti sul terremoto, nel conto della pubblica amministrazione per il 2017 già compaiono spese pubbliche per la ricostruzione e la messa in sicurezza stanziate a seguito di precedenti eventi sismici.
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