Ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti di boss e gregari del mandamento di San Giuseppe Jato. Le estorsioni sono in crisi, e i clan coltivano marjiuana
Blitz antimafia dei Carabinieri nel mandamento di San Giuseppe Jato, in provincia di Palermo: circa 100 militari, con l'ausilio di unità cinofile ed elicotteri, hanno battuto i territori di San Giuseppe, San Cipirello e Monreale per arrestare boss e gregari di Cosa nostra. Sedici le ordinanze di custodia cautelare disposte dal Gip di Palermo ed eseguite dai carabinieri nell'ambito dell'operazione "Monte Reale". A marzo, un altro blitz aveva portato in carcere la dirigenza del clan, il personaggio più autorevole era l’81enne Gregorio Agrigento.
L'oro verde - Ciò che emerge dalle indagini condotte prima del maxi-blitz è che si registra un calo delle estorsioni - grazie a una sempre più crescente insofferenza dei commercianti - che mette in crisi le cosche. Per questo motivo, i clan cercano nuove fonti di guadagno e investono sempre più nella coltivazione di piantagioni di marijuana. L'oro verde, come viene chiamato in gergo, è il nuovo business della mafia: minima spesa, massimo guadagno. Nel corso dell'indagine è stata documentata anche la violenta reazione dei nuovi vertici nei confronti dei vecchi, in una guerra per la leadership all'insegna dei nuovi rapporti di forza e nel nome dei principi mafiosi.