La dura requisitoria al processo d'appello bis per la morte del geometra romano: "Ucciso da servitori dello Stato in camice bianco"
"Stefano Cucchi è stato vittima di tortura come Giulio Regeni". Non usa mezzi termini il Procuratore generale Eugenio Rubolino nella sua requisitoria al processo d'appello bis per la vicenda della morte del geometra romano, avvenuta nel 2009 all’ospedale “Sandro Pertini” mentre si trovava in regime di custodia cautelare.
“L’ospedale come un lager” - "Cucchi è stato pestato, ucciso da servitori dello Stato in camice bianco. Bisogna evitare che muoia una terza volta”, ha detto Rubolino, riferendosi alla sentenza assolutoria ottenuta da tutti gli imputati nel 2014 e poi parzialmente annullata dalla Cassazione. “I medici che lo hanno avuto in cura al Pertini sono responsabili di omicidio colposo - ha detto il pg - quell’ospedale per Stefano è stato un lager, viene privato anche del pane in quanto celiaco. Arriva bradicardico e non viene neanche monitorato. In un paziente che stava morendo viene prescritta acqua, ma si continuavano a dare antidolorifici”.
Chiesta la condanna per 5 medici - Il pg, nel corso dell’udienza, ha chiesto di condannare per omicidio colposo Aldo Fierro, il primario del reparto detenuti dell’ospedale Pertini a 4 anni di reclusione, e i medici Stefania Corbi, Flaminia Bruno, Luigi De Marchis e Silvia Di Carlo a tre anni e mezzo ciascuno. Nel dicembre scorso la Cassazione ha annullato l'assoluzione dei cinque medici, disponendo un nuovo giudizio d'appello per l'accusa di omicidio colposo.