'Ndrangheta, 20 arresti a Torino. Nessuna denuncia dalle vittime

Cronaca
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Gli arrestati sono accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata a estorsioni, usura, traffico di droga e gestione di bische clandestine. Eseguite 41 perquisizioni. Tra le intimidazioni, una testa di maiale recapitata a un imprenditore. I carabinieri: in Piemonte, a differenza di quanto avviene in Sicilia, non c'è stata nessuna denuncia

Agivano in pieno giorno, nel quartiere San Paolo di Torino, poco distante dal centro, ma erano pronti a espandersi nelle altre zone della città, chiedendo il pizzo e minacciando di morte le loro vittime, molte delle quali si erano indebitate con il gioco d'azzardo, oltre a tanti imprenditori e commercianti della zona. Una cellula della 'ndrangheta torinese è stata sgominata dai carabinieri: 20 gli arresti effettuati tra Torino e la Calabria. Sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata alle estorsioni, usura, traffico di droga e gestione di bische clandestine.

 

“I padroni di Torino” - Nel corso dell'indagine sono emersi pesanti atti intimidatori: ad una vittima di estorsione è stata recapitata una testa mozzata di maiale con l'avviso che la prossima sarebbe stata la sua. Ad un'altro imprenditore, attivo nel settore dell'installazione di sanitari, gli arrestati avevano chiesto 300mila euro. Tutto ruotava intorno ai fratelli Adolfo e Aldo Cosimo Crea, considerati a Torino i "padrini" della 'ndrangheta reggina, che insieme agli affiliati si definivano i "padroni di Torino".

 

La procura invita le vittime a denunciare - "Purtroppo in Piemonte, a differenza di quanto avviene in Sicilia, non c'è stata nessuna denuncia - spiega il tenente colonnello dei carabinieri di Torino, Domenico Mascoli. Le vittime trovino la forza di denunciare, è l'invito della procura.

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