Nel Beneventano un operaio che stava riparando un traliccio danneggiato dopo l'alluvione è rimasto folgorato. Il sindaco chiede maggiore chiarezza sugli avvisi di criticità. Un forte temporale si è abbattuto sul Tarantino: soccorsi con barche e gommoni. Nel Casertano è esondato il fiume Volturno
Ancora danni e vittime per il maltempo in Italia. Nel Beneventano è morto un operaio di 38 anni che stava effettuando dei lavori per riparare danni causati dall'alluvione su un traliccio elettrico a Ponte Valentino. Altre 5 persone avevano perso la vita mercoledì e giovedi. Abruzzo e Campania hanno chiesto lo stato di calamità. La Coldiretti stima danni per milioni di euro. E mentre sulla Puglia rimane l’allerta moderata, nelle zone colpite dal maltempo è il momento della conta dei danni.
Nubifragio nel Tarantino - Un nubifragio si è abbattuto nel Tarantino: strade impraticabili, caduta di calcinacci, alberi divelti, scantinati allagati, decine le richieste di soccorso da parte di automobilisti rimasti in panne. Particolarmente colpiti, nel capoluogo, i quartieri Paolo VI e Tamburi, la città vecchia, San Vito e Lama dove in alcuni casi è stato necessario l'utilizzo di barche e gommoni per portare soccorso ai cittadini rimasti intrappolati in uffici e in abitazioni al piano terra o negli scantinati. In via Capozzi ha ceduto parte del tetto di un edificio, ma non ci sarebbero feriti. Allagate anche delle parti dello stabilimento Ilva, che sono state evacuate.
Conta dei danni nel Beneventano – Torna il sole, invece, a Benevento e nei comuni del Sannio, messi in ginocchio ieri dall’alluvione che nella provincia ha provocato due morti e gravissimi danni e dove nella giornata di oggi è morto folgorato un operaio. “Per il momento è tregua maltempo – dice il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, che con i tecnici del comune ha avviato un primo censimento dei danni – ma siamo impegnati ad affrontare l'emergenza dei cittadini sfollati rimasti senza casa, dei piccoli commercianti che non hanno più la loro attività e di coloro che pur avendo la casa sommersa dal fango non vogliono lasciarla”. Il primo cittadino chiede anche maggiore chiarezza sulle allerte: “Bollino arancione? Si, abbiamo ricevuto tutti la comunicazione della Protezione civile. Ma il colore arancione, tradotto, significa piogge moderate e non certo alluvione. Tanto vale allora chiamare gli eventi col loro nome e non a 'colori': nel nostro caso avrebbero dovuto parlare di alluvione”. “Quel territorio era in allerta, bisognerebbe capire cosa prevedeva per quel livello di allerta il piano comunale”, risponde il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, aggiungendo: “Quando ci sono morti è evidente che si poteva fare meglio” (video).
Danni alle piccole e medie industrie - Sono decine e decine, intanto, i volontari al lavoro per spalare fango e detriti dalle strade di Benevento. Secondo le prime stime, sono almeno 1500 gli operai e i dipendenti della piccola e media industria rimasti senza lavoro (e molti anche senza casa). La vasta area industriale della città, infatti, è stata sommersa dal fango e dai detriti. “È una situazione drammatica non solo per gli addetti ma anche per i titolari delle industrie che hanno visto spazzare via in pochi minuti anni e anni di lavoro e sacrifici”, dice Luigi Diego Perifano, presidente del Consorzio Asi Benevento. Danni ingenti anche ai vigneti della zona.
Esondato nel Casertano il fiume Volturno - Disagi anche in altre parti della Campania. Danni e paura, ma nessun ferito, nella notte nell’area di Capua, nel Casertano: il fiume Volturno, ingrossato dalle acque dell'affluente Calore, è esondato in diversi punti. Le maggiori criticità sono state registrate nelle campagne di Ailano e Castel Campagnano, nell'alto Casertano, e nell'area di Capua e a Santa Maria la Fossa. L’acqua e i detriti hanno inondato strade e campagne costringendo alcune famiglie ad abbandonare le proprie case. Tante anche le aziende agricole che hanno avuto danni alle strutture e perdite di produzioni. Il sindaco di Capua, Carmine Antropoli, ha disposto la chiusura di tutte le scuole della città.
Al lavoro anche nella Marsica - Dopo l’alluvione di mercoledì, si cerca di tornare alla normalità in Abruzzo. Nella Marsica operai e volontari sono alle prese con frane e fango. Tra i paesi più colpiti ci sono Canistro, Civitella Roveto, Capistrello e Luco dei Marsi. In molte zone è stato interrotto per ore il flusso idrico e, dove i rubinetti non erano a secco, è stato vietato l’uso dell’acqua perché diventata non potabile.