La Marina Militare riesce a soccorrere 52 migranti: a bordo del gommone viaggiavano 100 persone. Durante le ricerche, i marinai trovano due superstiti rimasti in acqua per ore. Intanto, resta alta la tensione nell'isola greca di Kos
Mentre prosegue la polemica politica e l'Europa assiste in silenzio al dramma che si consuma nei suoi confini meridionali, dalla Spagna all'Italia fino alla Grecia, il canale di Sicilia si trasforma ancora una volta in una tomba per decine di uomini donne e bambini che scappano da guerre e disperazione: l'ennesimo naufragio di migranti - ormai se ne conta quasi uno a settimana - è avvenuto martedì 11 agosto ad una quarantina di miglia dalla Libia, non molto lontano dal punto dove il 5 agosto scorso è affondato un barcone con a bordo oltre 600 persone, almeno duecento delle quali sono finite in fondo al mare. Stavolta i dispersi - dunque morti - potrebbero essere almeno 50, secondo il racconto fatto dagli stessi sopravvissuti agli uomini della Marina Militare che li hanno soccorsi e salvati (qui i video della Marina Militare).
Aggrappati a barile: salvi 2 migranti - Due migranti, invece, sono riusciti incredibilmente a salvarsi restando per lunghissime ore aggrappati ad un barile. Il gommone su cui viaggiavano è stato soccorso poco prima che affondasse: i militari hanno salvato 52 persone ma i migranti hanno detto che a bordo erano circa cento. Sono dunque proseguite le ricerche e l'elicottero di nave Orione ha avvistato i 2. I migranti sono stati recuperati e trasbordati su nave Fenice, assieme agli altri sopravvissuti.
#immigrazione #SAR Due #migranti aggrappati ad un barile salvati da elicottero di nave Orione #MarinaMilitare pic.twitter.com/NJY0usgvMj
— Marina Militare (@ItalianNavy) 12 Agosto 2015
Grecia, scontri migranti-polizia - E cresce la tensione in Grecia dove la polizia ha caricato con i manganelli i migranti sull'isola greca di Kos, nell'Egeo orientale, e ha usato estintori e schiuma, mentre circa 1.500 immigrati, in gran parte afghani e siriani, erano stipati nello stadio, in attesa di essere registrati e di ricevere i documenti di viaggio. Tra essi ci sono molti bambini e donne e nessuno è rimasto ucciso nell'ammasso di persone senza cibo e sfiancate da un caldo torrido.
L'appello del sindaco di Kos - Il sindaco dell'isola, Yorgos Kyritsis, ha lanciato un appello chiedendo al governo assistenza immediata. "La situazione sull'isola è fuori controllo", ha detto in tv, aggiungendo che la polizia e la guardia costiera non sono in grado di far fronte all'afflusso, che è di "600-800 persone al giorno". "C'è un reale pericolo che la situazione degeneri" e "scorrerà il sangue". Secondo Kyritsis, sull'isola, che conta 30.000 abitanti, ci sono 7.000 migranti. Secondo una fonte di polizia, gli ultimi incidenti sono esplosi quando alcuni migranti hanno cercato di forzare un blocco della polizia, cercando di ottenere i documenti validi per partire.