Gratteri: intercettazione è la prova più garantista

Cronaca

"Grazie alla voce dei protagonisti, non c’è il pericolo di travisamento del fatto" dice il capo della Commissione per la revisione delle norme antimafia a Sky TG24. E difende la riforma per cui saranno vietate le trascrizioni integrali irrilevanti. VIDEO

“L’intercettazione è la prova più garantista, perché è formata dalla voce degli attori protagonisti, quindi non c’è il pericolo di travisamento del fatto”. Così a Sky TG24 Pomeriggio il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, a capo della Commissione per la revisione delle normative antimafia che ha proposto di istituire il reato di "Pubblicazione arbitraria di intercettazioni". "Inoltre - prosegue - è il mezzo più economico, perché un telefono intercettato per 24 ore costa 3,5 euro al giorno".

"Mai più trascrizioni integrali di intercettazioni irrilevanti" - Gratteri interviene proprio sul tema della riforma delle intercettazioni, a cui sta lavorando la commissione che presiede. La proposta prevede il divieto di trascrivere il testo integrale delle intercettazioni nei provvedimenti dell'autorità giudiziaria, ad eccezione delle sentenze, a meno che "l’intercettazione non serva a dimostrare la responsabilità penale dell'indagato". "La norma che abbiamo scritto è chiara - dice - se l’intercettazione serve a dimostrare la responsabilità penale dell’indagato può essere riportata integralmente nell’informativa, nella richiesta di custodia cautelare e nell’ordinanza di custodia cautelare. Se questa non serve non si deve trascrivere. Se sottobanco qualcuno la dà ai giornalisti, chi la pubblica risponde di questa nuova fattispecie di reato". Intervenire su questo punto, secondo Gratteri, serve proprio a evitare che si possa in futuro delegittimare lo strumento dell'intercettazione.

"Legislazione antimafia italiana migliore al mondo" -  Da Gratteri anche parole di apprezzamento per le norme italiane di contrasto alla criminalità organizzata. "La legislazione antimafia italiana - dice -  è la migliore al mondo". "Sono gli altri Stati – spiega – soprattutto quelli europei, che si dovrebbero adeguare ai nostri sistemi, perché purtroppo l’Europa è piena di camorristi, 'ndranghetisti e uomini di cosa nostra che stanno infettando l’intero continente, eppure i Paesi europei non vogliono sentire di questo".

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