Il presidente dell'Anm torna sul provvedimento approvato dal governo, che innalza la condanna da 4-8 anni a 6-10: "Non è la soluzione del problema". Renzi: "Magistrati scrivano sentenze, non comunicati". Speranza: "Dal governo scelte coraggiose"
"L'aumento delle pene non è la soluzione radicale del problema". A Sky TG24 interviene Rodolfo Sabelli, il presidente dell'Anm (Associazione nazionale magistrati). Il tema è quello della lotta alla corruzione, che tiene accesa in questi giorni la polemica tra togati e governo. Dopo aver chiesto all'esecutivo "meno stupore e più determinazione", Sabelli dice chiaramente che il provvedimento dell'esecutivo, che ha innalzato la condanna da 4-8 anni a 6-10, non è la risposta".
Renzi: "Magistrati scrivano sentenze non comunicati"- In serata arriva la replica del premier Matteo Renzi che dice: "I magistrati scrivano sentenze, non comunicati stampa" e difende la sua legge: "In Italia non sono tutti ladri. Se uno ha rubato, deve pagare e, se è dirigente pubblico, non deve più' avere a che fare con la cosa pubblica".
Sabelli a Sky Tg24: servono strumenti adeguati - "Per combattere questo fenomeno occorre fare le indagini e fare i processi. E per questo servono degli strumenti adeguati" aveva detto Sabelli. Per poi spiegare: "Gli interventi devono essere di sistema, cioè di carattere generale, e interventi di settore, cioè mirati sul fenomeno della corruzione. Per interventi di carattere generale, io intendo innanzitutto la riforma della prescrizione, che oggi è troppo breve. Serve una prescrizione che corra per tutto l'arco del procedimento penale".
Speranza: le leggi le fa il Parlamento - A Sabelli replica, dai microfoni di SkyTG24, anche il capogruppo del Pd alla Camera Roberto Speranza che, come Renzi, precisa: "E' del tutto evidente che le leggi le fa il Parlamento mentre i magistrati devono fare le sentenze e i processi". L'esponente del Partito democratico si dice comunque pronto al confronto sul tema corruzione, ma rivendica le scelte coraggiose fatte dal governo guidato da Renzi: "Siamo noi aver chiesto a Cantone di dirigere l'Authority anticorruzione, per cui non possiamo accettar lezioni su questo terreno".
Renzi: "Magistrati scrivano sentenze non comunicati"- In serata arriva la replica del premier Matteo Renzi che dice: "I magistrati scrivano sentenze, non comunicati stampa" e difende la sua legge: "In Italia non sono tutti ladri. Se uno ha rubato, deve pagare e, se è dirigente pubblico, non deve più' avere a che fare con la cosa pubblica".
Sabelli a Sky Tg24: servono strumenti adeguati - "Per combattere questo fenomeno occorre fare le indagini e fare i processi. E per questo servono degli strumenti adeguati" aveva detto Sabelli. Per poi spiegare: "Gli interventi devono essere di sistema, cioè di carattere generale, e interventi di settore, cioè mirati sul fenomeno della corruzione. Per interventi di carattere generale, io intendo innanzitutto la riforma della prescrizione, che oggi è troppo breve. Serve una prescrizione che corra per tutto l'arco del procedimento penale".
Speranza: le leggi le fa il Parlamento - A Sabelli replica, dai microfoni di SkyTG24, anche il capogruppo del Pd alla Camera Roberto Speranza che, come Renzi, precisa: "E' del tutto evidente che le leggi le fa il Parlamento mentre i magistrati devono fare le sentenze e i processi". L'esponente del Partito democratico si dice comunque pronto al confronto sul tema corruzione, ma rivendica le scelte coraggiose fatte dal governo guidato da Renzi: "Siamo noi aver chiesto a Cantone di dirigere l'Authority anticorruzione, per cui non possiamo accettar lezioni su questo terreno".