Caso Loris, la madre nega anche davanti al gip

Cronaca

La donna ha ribadito la sua innocenza nell'interrogatorio di garanzia. Il giudice deciderà entro venerdì sera se convalidare il fermo. Intanto spunta un video in cui si vede la sua auto entrare nel garage di casa la mattina in cui il bimbo è scomparso

E' durato quasi quattro ore, nel carcere di piazza Lanza a Catania, l'interrogatorio di garanzia di Veronica Panarello, accusata di aver ucciso il figlio Loris, di 8 anni. La donna, reclusa nel bracco femminile "Etna", è stata sentita dal Gip di Ragusa, Claudio Maggioni, cui tocca decidere se convalidare il fermo. Presente il sostituto procuratore Marco Rota, che sta coordinando, insieme al procuratore Carmelo Petralia, l'inchiesta.

"Signor giudice, sono innocente"
- Nel corso dell'interrogatorio la donna ha ribadito, in lacrime, la sua innoncenza. "Signor giudice mi creda, non sono stata io" avrebbe detto rispondendo, per oltre tre ore, a tutte le domande.
Il legale ha riferito che Veronica Panarello ha negato l'esistenza di un secondo telefonino. "Ha detto che di cellulari ne ha soltanto uno e che è a disposizione della
magistratura per tutti gli accertamenti che possono essere e che possono essere fatti. Il telefonino è stato consegnato spontaneamente ed è in mano alla magistratura da quando la signora era ancora libera e non sottoposta a fermo".

Spunta un nuovo video - Intanto spunta un nuovo video, di cui finora non si era saputo nulla, nel quale si vedrebbe l'auto della mamma di Loris entrare nel garage della palazzina dove abitano gli Stival la mattina in cui il bimbo scompare. Un'immagine che avrebbe fatto saltare sulla sedia il marito di Veronica Panarello, appena gli investigatori gliela hanno mostrata: "Perché l'ha fatto? - avrebbe detto Davide - lei non ci andava mai. Parcheggiava sempre in strada" (le tappe della vicenda).

Sotto esame dispositivi elettronici
- I reparti specializzati della polizia di Stato, Scientifica e Postale stanno intanto passando al setaccio in queste ore ogni strumento informatico di Veronica Panarello e di Orazio Fidone, il cacciatore che sabato 29 novembre ritrovò il cadavere di Loris. Contemporaneamente vengono svolte dagli esperti della polizia di Stato ulteriori e approfondite analisi sulle auto in uso alla donna e a Findone, come pure su diverso materiale che è stato oggetto di sequestro nei giorni scorsi. Fidone è tuttora indagato per l'omicidio.

L'avvocato: "Perizia psichiatrica? Per ora aspettiamo" - L'avvocato della donna intanto respinge per ora l'ipotesi di una perizia psichiatrica. " Adesso non sappiamo quello che dobbiamo fare" dice l'avvocato Francesco Villardita. "Al momento - ha aggiunto il legale - non sto pensando nulla. I voglio solo verificare gli atti perché ancora tutti gli atti non li ho verificati. Voglio vedere cosa dirà oggi la signora, se si avvale della facoltà di non rispondere o se risponde e poi ve lo faremo sapere". Sull'esistenza di un altro cellulare in uso a Veronica Panerello, il difensore ha detto "non ne so niente".

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