Loris: la madre in carcere a Catania, continua a negare

Cronaca

La donna, accusata della morte del figlio, è stata interrogata per 5 ore e sottoposta al prelievo del Dna. Al suo arrivo al penitenziario è stata accolta da urla: "Assassina". I pm: ha ucciso con cinismo e efferatezza. Il difensore: "Indagine frettolosa"

Continua a respingere le accuse Veronica Panarello, la mamma del piccolo Loris, fermata la notte tra lunedì e martedì con l'accusa di aver ucciso il figlio di 8 anni. L'interrogatorio, il primo nella veste di indagata, è durato 5 ore, durante le quali la donna, dopo l'iniziale rifiuto, ha risposto alle domande del procuratore capo di Ragusa, Carmelo Petralia, e del sostituto Marco Rota, rimanendo ferma sulla sua versione dei fatti.

Pm: "Gravi indiizi di colpevolezza" - Al termine dell'interrogatorio, la mamma di Loris è stata sottoposta al prelievo del Dna: servirebbe per esami comparativi con i reperti biologici rilevati sotto le unghie del figlio. Uscendo dalla questura, tra le lacrime, avrebbe detto: "Io collaboro, ma non ho ucciso mio figlio". Nel decreto di fermo i pm di Ragusa scrivono che Veronica Panarello si sarebbe "resa responsabile dell'omicidio del proprio figliolo, con modalità di elevata efferatezza e sorprendente cinismo" e indicano i "gravi indizi di colpevolezza" nei confronti della mamma del piccolo Loris.

Trasferita in carcere, la gente urla "Vergogna" - Terminate le procedure, Veronica Panarello è stata trasferita nel carcere di piazza Lanza a Catania. La casa circondariale di Ragusa, infatti, non ha una sezione femminile. Ad accogliere la donna, all'uscita dalla Questura, alcune decine di cittadini che le hanno urlato "Vergogna" e insulti, rivolgendo invece applausi alle forze dell'ordine. Urla e insulti  come "assassina" nei confronti della donna anche all'arrivo al carcere di Catania, da parte di cittadini e detenuti. Nelle prossime ore, Veronica Panariello sarà sentita anche dal Gip, che dovrà decidere se convalidare il fermo ed emettere un'ordinanza di custodia cautelare.

L'avvocato: indagini frettolose - Quella della procura di Ragusa è stata "un'indagine leggermente frettolosa, sono certo che alla fine si potrà giungere alla verità" commenta il legale di Veronica Panarello, avvocato Francesco Villardita. "Ma chi ha detto - continua - che Loris è tornato a casa? Da quel filmato visionato con la mia assistita non si riconosce nessuno. E abbiamo anche prove testimoniali che dimostrano che il bambino è stato accompagnato a scuola.  La signora ha visto il fotogramma, e ha chiesto da cosa avrebbero individuato il fatto che fosse Loris. Perché non è assolutamente soggetto individuabile".
Il legale descrive la donna come "serena per l'inchiesta ma distrutta dal punto di vista umano: le manca suo figlio e anche la sua famiglia".  "La mia assistita - aveva già commentato in mattinata - è stata indagata mediaticamente quando non era indagata, adesso spero non venga condannata mediaticamente prima ancora del processo" (VIDEO).

La reazione dei familiari - La famiglia di Loris intanto fa i conti con il nuovo terribile scenario. "Mi cade il mondo addosso" avrebbe detto il papà di Loris. E avrebbe aggiunto: "Se è stata lei, spieghi il perché. Poi, può pure morire". Parla tra le lacrime, invece, la nonna del piccolo di 8 anni: "Chiunque sia stato non lo perdono, anche se è stata lei...".

La preside a Sky TG24: madre sempre presente - Ma per tutta Santa Croce Camerina, il borgo in provincia di Ragusa, oggi è il giorno dello sconcerto. "E' davvero incredibile come può una madre uccidere così un figlio", si chiede la gente. "Siamo sconvolti" dice a Sky TG24 la preside della scuola Falcone e Borsellino, dove studiava Loris. "Era una madre presente", spiega, e aggiunge che ora l'istituto si sta avvalendo della consulenza di psicologi  (VIDEO).


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