In primo grado poliziotti penitenziari e infermieri furono assolti, ma ora il procuratore generale chiede pene per tutti: "Il corpo di Stefano dimostra un'aggressione intenzionale". La sorella Ilaria a Sky TG24: "Per la prima volta non ci sentiamo soli"
Il procuratore generale Mario Remus, nel corso della sua requisitoria al via del processo d'appello per la morte di Stefano Cucchi, il giovane romano arrestato per droga e deceduto una settimana dopo in ospedale, ha chiesto di ribaltare la sentenza di primo grado e di condannare tutti gli imputati del processo. In primo grado a essere condannati furono solamente cinque medici (per i quali il pg ha chiesto un inasprimento delle pene), mentre gli agenti erano stato assolti.
Secondo quanto affermato da Remus, Cucchi fu pestato dopo l'udienza di convalida del suo arresto e non prima, come invece aveva sostenuto l'accusa di primo grado. Questo ha consentito al Pg di di giungere a una richiesta di condanna anche per gli agenti della penitenziaria che ebbero in cura il giovane.
Pg: "Corpo di Stefano dimostra aggressione volontaria e intenzionale" - "C'è la prova che Stefano non avesse segni di aggressione violenta prima di arrivare in udienza - ha detto il Pg Remus - L'aggressione è avvenuta dopo l'udienza di convalida dell'arresto e prima della sua traduzione in carcere". Tant'è che "in udienza ha battibeccato, si è alzato più volte, ha scalciato un banco; certo non avrebbe potuto farlo se fosse stato fratturato". Per il rappresentante dell'accusa "la localizzazione delle lesioni sul corpo di Stefano non porta a credere che siano state causate da una caduta accidentale, bensì da una aggressione vera e propria. Stefano era di una magrezza eccezionale; il suo esile corpo ha scattato la fotografia di un'aggressione volontaria e intenzionale". La certezza espressa dal Pg Remus è che Stefano Cucchi "è stato aggredito dagli agenti della Polizia penitenziaria che lo avevano in custodia".
Pg: "Cure ricevute dai medici furono inadeguate" - Riguardo ai medici che ebbero in cura Stefano Cucchi, il pg ha affermato che le cure ricevute dal giovane "furono inadeguate e questo lo hanno ribadito numerosi esperti". "La trascuratezza dei medici appare ingiustificabile - ha detto nel corso della requisitoria il pg - Stefano è entrato in stato di detenzione in condizioni fisiche già precarie. Non è vero che all'ingresso in carcere pesava 52 kg poiché, come emerso, i dati antropometrici vennero presi con trascuratezza. La morte è stata causata da un comportamento colposo dei sanitari incuranti del suo stato fisico".
Soddisfatta la famiglia - A Sky TG24 la sorella di Stefano Cucchi, Ilaria, ha detto che "per la prima volta non ci siamo sentiti soli in un'aula di tribunale". Soddisfazione è stata espressa anche dall'avvocato della famiglia Cucchi, secondo cui "il procuratore generale ha aperto le porte per il riconoscimento della nostra tesi dell'omicidio preterintenzionale". Condivido ogni parola di critica espressa dal Pg - ha aggiunto l'avvocato Anselmo - sono rimasto colpito dall'efficacia del suo intervento". "Il Procuratore generale non ha fatto altro che aggiungere al dubbio altri dubbi" è stato invece il commento dell'avvocato di uno degli agenti.
Secondo quanto affermato da Remus, Cucchi fu pestato dopo l'udienza di convalida del suo arresto e non prima, come invece aveva sostenuto l'accusa di primo grado. Questo ha consentito al Pg di di giungere a una richiesta di condanna anche per gli agenti della penitenziaria che ebbero in cura il giovane.
Pg: "Corpo di Stefano dimostra aggressione volontaria e intenzionale" - "C'è la prova che Stefano non avesse segni di aggressione violenta prima di arrivare in udienza - ha detto il Pg Remus - L'aggressione è avvenuta dopo l'udienza di convalida dell'arresto e prima della sua traduzione in carcere". Tant'è che "in udienza ha battibeccato, si è alzato più volte, ha scalciato un banco; certo non avrebbe potuto farlo se fosse stato fratturato". Per il rappresentante dell'accusa "la localizzazione delle lesioni sul corpo di Stefano non porta a credere che siano state causate da una caduta accidentale, bensì da una aggressione vera e propria. Stefano era di una magrezza eccezionale; il suo esile corpo ha scattato la fotografia di un'aggressione volontaria e intenzionale". La certezza espressa dal Pg Remus è che Stefano Cucchi "è stato aggredito dagli agenti della Polizia penitenziaria che lo avevano in custodia".
Pg: "Cure ricevute dai medici furono inadeguate" - Riguardo ai medici che ebbero in cura Stefano Cucchi, il pg ha affermato che le cure ricevute dal giovane "furono inadeguate e questo lo hanno ribadito numerosi esperti". "La trascuratezza dei medici appare ingiustificabile - ha detto nel corso della requisitoria il pg - Stefano è entrato in stato di detenzione in condizioni fisiche già precarie. Non è vero che all'ingresso in carcere pesava 52 kg poiché, come emerso, i dati antropometrici vennero presi con trascuratezza. La morte è stata causata da un comportamento colposo dei sanitari incuranti del suo stato fisico".
Soddisfatta la famiglia - A Sky TG24 la sorella di Stefano Cucchi, Ilaria, ha detto che "per la prima volta non ci siamo sentiti soli in un'aula di tribunale". Soddisfazione è stata espressa anche dall'avvocato della famiglia Cucchi, secondo cui "il procuratore generale ha aperto le porte per il riconoscimento della nostra tesi dell'omicidio preterintenzionale". Condivido ogni parola di critica espressa dal Pg - ha aggiunto l'avvocato Anselmo - sono rimasto colpito dall'efficacia del suo intervento". "Il Procuratore generale non ha fatto altro che aggiungere al dubbio altri dubbi" è stato invece il commento dell'avvocato di uno degli agenti.