Statali, sabato 8 novembre manifestazione nazionale a Roma

Cronaca
Il segretario della Cgil Susanna Camusso, della Uil Luigi Angeletti e della Cisl Raffaele Bonanni (foto d'archivio)

14 sigle di Cgil, Cisl e Uil, "per la prima volta insieme", annunciano uno sciopero dei lavoratori dei servizi pubblici. "Saremo in piazza – dicono i sindacati – per sfidare il governo degli illusionismi e delle divisioni. È in gioco il futuro del Paese"

Manifestazione nazionale a Roma, sabato 8 novembre, dei lavoratori dei servizi pubblici contro il blocco dei contratti, i tagli e la riforma della pubblica amministrazione. Un’iniziativa che mette insieme 14 sigle di Cgil, Cisl e Uil (scuola, sanità, sicurezza e soccorso pubblico e privato, università, ricerca, funzioni pubbliche, privato sociale, servizi locali). “In piazza per difendere i servizi ai cittadini e il salario dei lavoratori”, dicono i sindacati.

Fiom anticipa mobilitazione al 18 ottobre - Intanto anche la Fiom si muove e, in questo caso contro la riforma del lavoro, anticipa dal 25 al 18 ottobre la mobilitazione nazionale e lo sciopero di 8 ore già previsti. "E' il momento di mobilitarsi, un lavoro senza diritti è un ritorno all'800" si legge in una nota del sindacato.

14 sigle di Cgil, Cisl e Uil - Per quanto riguarda gli statali, Cgil, Cisl e Uil chiamano a raccolta gli statali per una "grande manifestazione nazionale in difesa dei servizi pubblici e dei settori della conoscenza, l'unico argine a una crisi che impoverisce le persone e aumenta le diseguaglianze". Le 14 sigle, "per la prima volta insieme", sono: Fp-Cgil, Fp-Cgil Medici, Flc-Cgil, Cisl-Fp, Cisl-Scuola, Cisl-Medici, Fns-Cisl, Fir-Cisl, Cisl-Università-Afam, Uil-Fpl, Uil-Fpl Medici, Uil-Pa, Uil-Scuola, Uil-Rua.
"In gioco il futuro del Paese" - “Saremo in piazza a Roma tutti insieme – dicono i sindacati – per sfidare il governo degli illusionismi e delle divisioni, per chiedere una vera riforma della pubblica amministrazione, dei comparti della conoscenza, dei servizi pubblici. E per rivendicare il diritto al contratto nazionale di lavoro tanto per i lavoratori pubblici quanto per quelli privati”. E ancora: “Qui non è in gioco solo il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori, ma quello dell'intero Paese”. Appuntamento, quindi, all’8 novembre. "Ma prima – aggiungono i sindacati – saremo in tutti i posti di lavoro, in tutte le città e in tutti i territori per spiegare a lavoratori e cittadini una per una le bugie del Governo".

Madia: blocco contratti anche nel 2015 - Nelle scorse settimane era stato il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, ad annunciare che il governo estenderà al 2015 il blocco dei contratti per i dipendenti pubblici, con minori oneri previsti dal Def per 2,1 miliardi. “In questo momento le risorse per sbloccare i contratti non ci sono perché l'Italia è ancora in una situazione di difficoltà economica", ha detto Madia. I contratti sono bloccati dal 2011.

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