Scuola, Ocse: "Cala la spesa, giù gli stipendi dei prof"

Cronaca

In Italia, tra il 1995 e il 2011, la somma per studente è diminuita del 4%. Male anche il livello di preparazione dei laureati ma migliora l'istruzione di base. Intanto il ministro Giannini annuncia: cambieremo la maturità, sarà più legata al lavoro

Luci e ombre sulla scuola italiana. E’ quanto emerge dal rapporto "Uno sguardo all'istruzione 2014: indicatori dell'Ocse", che prende in considerazione lo stato di salute dell’istruzione nel nostro Paese.

Solo il 47% dei 18enni andrà all'università - In particolare, secondo l’Ocse, in Italia si fa fatica a trovare lavoro e la motivazione dei giovani nei confronti dell'istruzione diminuisce: in due anni tra il 2010 e il 2012 la quota dei 15-19enni non iscritti nel sistema di istruzione è aumentata. Nel 2010 il tasso di iscrizione era dell'83,3%, poi è sceso fino all'80,8%, contro la media Ocse dell'83,5%. Nel 2012 solo l'86% dei 17enni era ancora a scuola e si stima che solo il 47% dei 18enni si iscriverà all'Università (51% del 2008; 58% media Ocse e del G20).
E aumenta in Italia il tasso di disoccupazione dei giovani, soprattutto tra coloro che non hanno finito la scuola superiore (19% nel 2012, contro il 14,8% del 2011). Ed è cresciuta tra il 2008 e il 2012 anche la percentuale di Neet (coloro che non studiano e non lavorano): dal 19,2% al 24,6% dei 15-29enni.

Male la preparazione dei laureati, migliora l'istruzione di base - Un profondo divario con altri paesi Ocse poi si registra nel livello medio di preparazione dei laureati italiani. Nella lettura e comprensione di un testo, così come nelle prove matematiche, i laureati italiani raggiungono appena il livello dei loro coetanei senza laurea di Finlandia, Giappone o Paesi Bassi. Tra tante ombre, le luci arrivano dall'istruzione di base: in base ai test 'Pisa' per la matematica, tra 2003 e 2012 è diminuita la percentuale dei 15enni con un punteggio basso, mentre sono aumentati i più bravi. E l'Italia è anche tra i Paesi più avanzati per l'accesso all'istruzione preprimaria: il 92% dei bambini di 3 anni è iscritto alla scuola dell'infanzia mentre la media Ocse è del 70%.

Spesa pubblica giù del 4% tra il 1995 e il 2011 - Questo, nonostante i tagli alla spesa: tra il 1995 e il 2011 in Italia la spesa per studente nella scuola primaria, secondaria e post secondaria non terziaria è diminuita del 4%. Ma se non fosse intervenuto il privato, le risorse a disposizione sarebbero ulteriormente diminuite.
Tra i 34 paesi Ocse presi a esame, l'Italia è l'unico che registra una diminuzione della spesa pubblica per le istituzioni scolastiche tra il 2000 e il 2011 (-3%, la media Ocse registra +38%) ed è il Paese con la riduzione più marcata di investimenti (-5% 2000/2011).
Giù così anche le buste paga degli insegnanti di elementari e medie che, tra 2008 e 2012 sono calate in media del 2%. E dal 2005 al 2012 le retribuzioni statutarie di ogni grado e con 15 anni di esperienza hanno perso circa il 4,5%.

Ministro Giannini annuncia "restyling" maturità - Intanto in un’intervista al Sole 24 Ore il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha annunciato il “restyling” della maturità già da quest'anno per dare piena attuazione agli indirizzi della riforma Gelmini e per avvicinare l'esame di Stato al mondo che ci circonda, produttivo e non solo. "Da quest'anno cambiamo le prove, poi spazio alla valutazione e alla riforma del merito", ha spiegato il ministro.

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