Alluvione nel Trevigiano, è polemica sui vigneti

Cronaca

"Il bosco è stato strappato per piantare vitigni" dice un giornalista a Sky TG24. Zaia: "Le coltivazioni di prosecco non c'entrano". Forestale: colpa della pioggia. Coldiretti: 82% dei comuni a rischio. Aperto fascicolo per disastro e omicidio colposo

A 48 ore dall'esondazione del torrente Lierza (FOTO VIDEO) costato la vita a 4 abitanti di Refrontolo, si contano i danni e infuria la polemica sulle coltivazioni. A finire sotto accusa sono i vigneti di prosecco che caratterizzano le colline del trevigiano. "In questi 10, 15 anni, il bosco è stato strappato per piantare vitigni. Il prosecco è un'attività molto remunerativa, è legittimo che si facciano questi interventi ma devono essere fatti bene" dice a Sky TG24 Daniele Ferrazza, giornalista de La Tribuna di Treviso. E aggiunge: "Alcuni furbi forse non hanno fatto i lavori come avrebbero dovuto e questo ha provocato un cambiamento morfologico delle colline".

Zaia: i vitigni ci sono sempre stati - Il governatore della regione Veneto Luca Zaia, però, smentisce nella maniera più categorica. Coltivazioni come i vigneti di prosecco "non centrano nulla con le frane e gli smottamenti". E aggiunge: "I vitigni ci sono sempre stati. La piovosità è stata tanta" (VIDEO). Gli  fa eco il capo della Forestale di Treviso che ribadisce che "la tragedia è stata causata dalla pioggia", mentre a Sky TG24, Innocente Nardi, presidente del Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, ribadisce che "si fa viticultura oggi come si faceva 100 anni fa". E precisa: "Io credo che il problema del dissesto idrogeologico derivi dall’abbandono del territorio, dal fatto che non ci sono persone che vanno a regimentare le acque (VIDEO).

La Procura, intanto, ha aperto un fascicolo per disastro colposo e omicidio colposo a carico di ignoti. "Bisognerà verificare con accertamenti tecnici la tenuta del terreno", spiega il sostituto Procuratore Repubblica Treviso Laura Reale (VIDEO).

Gabrielli: uso sconsiderato del suolo -
Sulla tragedia nel trevigiano interviene anche il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, che denuncia un uso sconsiderato del suolo. "La tutela del suolo va fatta in tempi di pace e invece ci si ricorda di certe cose solo all'esito delle disgrazie" afferma a margine di un evento a L'Aquila. "Il nostro è un Paese morfologicamente malato: il dissesto uno dei principali problemi e il suo contrasto è tra le priorità del governo" assicura poi a Sky TG24 il ministro dell'Ambiente Galletti.

Coldiretti, a rischio l'82% dei comuni italiani -
Secondo i dati di Coldiretti "In Italia sono ben 6633 i comuni in cui sono presenti aree a rischio idrogeologico (l'82% del totale) con più di 5 milioni di cittadini che ogni giorno vivono o lavorano in aree considerate pericolose per frane ed alluvioni, soprattutto in una situazione in cui si moltiplicano gli eventi estremi e catastrofici per effetto dei cambiamenti climatici".

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