La Procura ha aperto un'inchiesta per accertare di chi fosse la competenza della manutenzione del cornicione crollato dalla Galleria Umberto I. Il legale della famiglia: "Responsabilità politica per la mancanza di sicurezza". VIDEO
E' morto Salvatore Giordano, il ragazzino di 14 anni colpito dai calcinacci caduti dalla Galleria Umberto I lo scorso sabato. A renderlo noto la direzione sanitaria dell'Ospedale Loreto Mare dove Salvatore era ricoverato. Da ieri le condizioni di Salvatore Giordano erano disperate. I sanitari avevano constatato una condizione di "coma profondo ariflessico" ed erano state quindi avviate le procedure per constatarne lo stato di morte cerebrale, secondo i protocolli previsti dalla legge.
La procura apre un'inchiesta - La Procura di Napoli ha aperto un'inchiesta per accertare le responsabilità e la competenza della manutenzione del cornicione crollato. Occorre capire, cioè, se la competenza sia dei privati che nell'edificio hanno uffici, oppure del pubblico, del Comune o della Sovrintendenza. Perché non è ancora chiaro, e su questo toccherà agli inquirenti far luce, di chi sia la proprietà di quel pezzo di cornicione crollato. Nei prossimi giorni i magistrati valuteranno la possibilità di affidare una perizia che chiarisca le cause del distacco dei calcinacci. Ieri la Procura di Napoli ha chiesto ai carabinieri di acquisire presso le redazioni giornalistiche fotografie e filmati relativi al crollo.
Legale famiglia: "Responsabilità politica per mancanza sicurezza" - “C'è una responsabilità politica per la mancanza di sicurezza in generale”, ha detto Angelo Pisani, legale della famiglia di Salvatore Giordano. Le responsabilità giudiziarie "saranno accertate dalla magistratura che dovrà decidere anche, nelle prossime ore, se effettuare l'autopsia". Gli enti pubblici, ha ricordato il legale, "sono tenuti a intervenire in danno dei privati che non provvedono alla manutenzione e dopo a rivalersi su di loro". Così come "si sarebbe dovuto procedere al controllo e alla vigilanza dei luoghi a rischio che vanno transennati fino a quando non si elimina il pericolo".
La procura apre un'inchiesta - La Procura di Napoli ha aperto un'inchiesta per accertare le responsabilità e la competenza della manutenzione del cornicione crollato. Occorre capire, cioè, se la competenza sia dei privati che nell'edificio hanno uffici, oppure del pubblico, del Comune o della Sovrintendenza. Perché non è ancora chiaro, e su questo toccherà agli inquirenti far luce, di chi sia la proprietà di quel pezzo di cornicione crollato. Nei prossimi giorni i magistrati valuteranno la possibilità di affidare una perizia che chiarisca le cause del distacco dei calcinacci. Ieri la Procura di Napoli ha chiesto ai carabinieri di acquisire presso le redazioni giornalistiche fotografie e filmati relativi al crollo.
Legale famiglia: "Responsabilità politica per mancanza sicurezza" - “C'è una responsabilità politica per la mancanza di sicurezza in generale”, ha detto Angelo Pisani, legale della famiglia di Salvatore Giordano. Le responsabilità giudiziarie "saranno accertate dalla magistratura che dovrà decidere anche, nelle prossime ore, se effettuare l'autopsia". Gli enti pubblici, ha ricordato il legale, "sono tenuti a intervenire in danno dei privati che non provvedono alla manutenzione e dopo a rivalersi su di loro". Così come "si sarebbe dovuto procedere al controllo e alla vigilanza dei luoghi a rischio che vanno transennati fino a quando non si elimina il pericolo".