Yara, Bossetti continua a non rispondere ai pm

Cronaca

L'uomo, fermato per l’omicidio della 13enne, è stato nuovamente interrogato. L'esame del Dna intanto conferma: non è figlio del padre anagrafico. Giovedì l'udienza di convalida del fermo

E' stato interrogato per un'ora e mezza circa nel carcere di Bergamo dal pm Letizia Ruggeri Massimo Giuseppe Bossetti, l'uomo fermato lunedì scorso per l'omicidio di Yara Gambirasio (LA FOTOSTORIA - LE TAPPE DELLA VICENDA: VIDEO - TUTTE LE IMMAGINI - TUTTI I VIDEO).  L'uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere, come già fatto la prima volta che è stato ascoltato dagli inquirenti. A quanto si è saputo, l'interrogatorio era stato chiesto dal pm e si sarebbe concentrato sugli elementi contenuti nel provvedimento di fermo in base al quale Bossetti è in carcere.

Dna conferma: "Bossetti non è figlio del padre anagrafico" - Nelle ore scorse il gip ha chiesto il prelievo anche del Dna di Giovanni Bossetti, colui che ha pensato fino allo scorso lunedì di essere il padre dell’accusato (quest'ultimo invece è il figlio biologico dell’autista di autobus Giuseppe Guerinoni). E da i primi risultati del test dell'acido desossiribonucleico del padre anagrafico non combacerebbe con quello del presunto omicida. Nonostante ciò, la madre di Bossetti continua a ripetere che il figlio non è stato concepito fuori dal matrimonio.
E' slittato invece a domani, giovedì 19 giugno, davanti al gip di Bergamo Ezia Maccora, l'udienza di convalida del fermo di Bossetti.
E proprio sull'esame del Dna ruota l'asse di accuse formulate dagli inquirenti, secondo cui il Dna mostra “una sostanziale assoluta compatibilità” con quello ritrovato sui leggins della 13enne di Brembate di Sopra uccisa il 26 novembre del 2010. Ma su questo punto l'avvocato Giulia Bongiorno a Sky TG24 dice: "La traccia del Dna va interpretata, serve cautela" (VIDEO).

Il dolore e la rabbia dopo l'arresto di Bossetti:



Martedì 17 giugno Pier Luigi Maria Dell’Osso, il procuratore generale di Brescia che ha competenza anche su Bergamo, ha detto nel corso di una conferenza stampa: "Ci troviamo davanti ad una situazione che ci fa dire che il caso è praticamente chiuso". Per il questore di Bergamo Fortunato Finolli, però, il caso "non può considerarsi chiuso fino a quando non interverrà una sentenza". E ha spiegato che vi sono "numerosi altri accertamenti da svolgere" sulla posizione di Massimo Giuseppe Bossetti per capire se abbia agito da solo o se qualcuno sapesse qualcosa e non l'avesse rivelato per complicità.

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