Il premier promette: "Restituiremo gli stadi alle famiglie". Il ministro dell'Interno: "Lo Stato c'è e non fa trattative con le curve". A Sky TG24 il padre del tifoso ferito: "Indignati, lo trattano da delinquente"
Sono gravi ma stabili le condizioni di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito gravemente prima della finale di coppa Italia tra Fiorentina e Napoli (il bollettino medico). "Siamo indignati, lotta per la vita e lo trattano da delinquente" dice a Sky TG24 il padre del giovane. Il tifoso, ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma e operato perché aveva una pallottola nella colonna vertebrale, è accusato di rissa ed è in stato di fermo e piantonato in ospedale. E mentre la famiglia rivendica, "le vittime siamo noi", la difesa del ragazzo sarà assunta a titolo gratuito dagli avvocati di Maradona, Sergio ed Angelo Pisani. Ricoverato sempre al Gemelli - e in stato d'arresto per tentato omicidio - c'è anche Daniele De Santis, l'aggressore di Ciro Esposito. Si dice innocente e afferma: "Non ho sparato io".
La polemica su quanto successo sabato ora però è anche politica. Con il ministro dell'Interno Angelino Alfano che propone il Daspo a vita (video) e il presidente del Consiglio Matteo Renzi che promette: "Resituiremo gli stadi alle famiglie".
Renzi: basta impunità - "Voglio far passare le elezioni perché è da sciacalli buttarsi su quello che è successo quando c'è un ragazzo che sta male. Non mi interessa prendere voti in questo modo. Se qualcuno lo vuol fare, lo faccia. Io non ci sto. Lascio passare le elezioni, lascio finire il campionato e poi, tra luglio e agosto, pensiamo a come restituire il calcio alle famiglie". E' questo il commento del premier Matteo Renzi, che in un colloquio con il quotidiano La Stampa, assicura che "non ci sono dubbi che questo deve finire. Comporterà la rottura con certi ambienti delle tifoserie organizzate? Vorrà dire che romperemo" (la rassegna stampa).
Alfano conferma: "Daspo a vita" - Il ministro dell'Interno Alfano conferma invece l'idea di istituire un "daspo a vita" (video), allargandolo a chi, "al di là del fatto sportivo, dia problemi di turbativa di ordine pubblico, colpendo, ad esempio, un ultras già noto per i comportamenti allo stadio e che poi ti vandalizza un'area di servizio".
Le polemiche per le presunte trattative con gli ultrà - E prosegue la polemica sul presunto ok del capo ultrà napoletano "Genny 'a carogna" allo svolgimento della finale di Coppa Italia.
Dopo la Questura, anche il ministro dell'Interno Alfano ha negato che ci sia stata trattativa coi tifosi (diversamente da quanto ricostruito anche oggi da alcuni quotidiani) e ha annunciato un giro di vite fortissimo contro i violenti da stadio, con l'ipotesi di un daspo a vita. La moglie dell'ispettore Raciti, il poliziotto ucciso dal tifoso Antonino Speziale, celebrato dalla maglietta di Genny a' carogna, ha definito "una vergogna" la trattativa e ha commentato "lo stato ha perso". Il premier Renzi ha poi telefonato alla donna.
Genny 'a carogna: "Nessuna trattativa" - E sulla vicenda arriva anche il commento dello stesso Gennaro De Tommaso (Genny 'a carogna, appunto), che intervistato dal Mattino dice: "La maglietta è in onore di una città dove abbiamo tanti amici e nei confronti di un ragazzo che sta chiedendo attraverso i suoi legali la revisione del processo. È una richiesta di giustizia, non un’offesa contro una persona deceduta o contro i suoi familiari".
De Tommaso smentisce poi la trattativa con le forze dell'ordine: "Noi abbiamo parlato con tutti con calma e rispetto, senza minacce o provocazioni. Non c’è stata alcuna trattativa tra la Digos e la curva partenopea sull’opportunità di giocare o meno la partita. Il resto sono invenzioni dei giornalisti".
Gli aggiornamenti:
La polemica su quanto successo sabato ora però è anche politica. Con il ministro dell'Interno Angelino Alfano che propone il Daspo a vita (video) e il presidente del Consiglio Matteo Renzi che promette: "Resituiremo gli stadi alle famiglie".
Renzi: basta impunità - "Voglio far passare le elezioni perché è da sciacalli buttarsi su quello che è successo quando c'è un ragazzo che sta male. Non mi interessa prendere voti in questo modo. Se qualcuno lo vuol fare, lo faccia. Io non ci sto. Lascio passare le elezioni, lascio finire il campionato e poi, tra luglio e agosto, pensiamo a come restituire il calcio alle famiglie". E' questo il commento del premier Matteo Renzi, che in un colloquio con il quotidiano La Stampa, assicura che "non ci sono dubbi che questo deve finire. Comporterà la rottura con certi ambienti delle tifoserie organizzate? Vorrà dire che romperemo" (la rassegna stampa).
Alfano conferma: "Daspo a vita" - Il ministro dell'Interno Alfano conferma invece l'idea di istituire un "daspo a vita" (video), allargandolo a chi, "al di là del fatto sportivo, dia problemi di turbativa di ordine pubblico, colpendo, ad esempio, un ultras già noto per i comportamenti allo stadio e che poi ti vandalizza un'area di servizio".
Le polemiche per le presunte trattative con gli ultrà - E prosegue la polemica sul presunto ok del capo ultrà napoletano "Genny 'a carogna" allo svolgimento della finale di Coppa Italia.
Dopo la Questura, anche il ministro dell'Interno Alfano ha negato che ci sia stata trattativa coi tifosi (diversamente da quanto ricostruito anche oggi da alcuni quotidiani) e ha annunciato un giro di vite fortissimo contro i violenti da stadio, con l'ipotesi di un daspo a vita. La moglie dell'ispettore Raciti, il poliziotto ucciso dal tifoso Antonino Speziale, celebrato dalla maglietta di Genny a' carogna, ha definito "una vergogna" la trattativa e ha commentato "lo stato ha perso". Il premier Renzi ha poi telefonato alla donna.
Genny 'a carogna: "Nessuna trattativa" - E sulla vicenda arriva anche il commento dello stesso Gennaro De Tommaso (Genny 'a carogna, appunto), che intervistato dal Mattino dice: "La maglietta è in onore di una città dove abbiamo tanti amici e nei confronti di un ragazzo che sta chiedendo attraverso i suoi legali la revisione del processo. È una richiesta di giustizia, non un’offesa contro una persona deceduta o contro i suoi familiari".
De Tommaso smentisce poi la trattativa con le forze dell'ordine: "Noi abbiamo parlato con tutti con calma e rispetto, senza minacce o provocazioni. Non c’è stata alcuna trattativa tra la Digos e la curva partenopea sull’opportunità di giocare o meno la partita. Il resto sono invenzioni dei giornalisti".
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