Venti anni fa la tragica morte del campione di Formula 1 al primo giro del Gp di San Marino. Il pilota è stato commemorato con una grande manifestazione sul luogo dell'incidente
In "un luogo ormai diventato sacro", come l'ha definito il cappellano dei piloti, don Sergio Mantovani, oggi primo maggio, alle 14.17 (il minuto esatto dell'impatto mortale di venti anni fa), un minuto di silenzio da brividi ha suggellato a Imola, in quella che è ormai l'ex curva del Tamburello, il lungo abbraccio della gente ad Ayrton Senna. E' stata quella di oggi una vera e propria "standing ovation" agli eroi che non ci sono più, carpiti dalla velocità.
Una manifestazione struggente dell'emozione che ha coinvolto le oltre ventimila persone accorse all'Autodromo Enzo e Dino Ferrari per testimoniare la loro estrema vicinanza al campione brasiliano e all'austriaco Roland Ratzenberger la cui vita venne troncata venti anni fa nel più tragico weekend vissuto sulle sponde del Santerno, tra il sabato e la domenica.
Tanta gente ma anche i piloti, ad iniziare dalla scuderia Ferrari, con Fernando Alonso e Kimi Raikkonen, non hanno voluto mancare a questo appuntamento per rivivere quei momenti della storia dell'automobilismo che segnarono anche la presa di coscienza del motorsport sulla sicurezza attiva e passiva che da allora subì una svolta così decisa e tale da creare le condizioni per non assistere più ad impatti mortali sui circuiti della Formula 1. Anche la famiglia dell'asso brasiliano ha voluto essere presente a questo "momento speciale in Italia", come l'ha chiamato nel suo saluto la nipote Paula Senna Lalli.
Una manifestazione struggente dell'emozione che ha coinvolto le oltre ventimila persone accorse all'Autodromo Enzo e Dino Ferrari per testimoniare la loro estrema vicinanza al campione brasiliano e all'austriaco Roland Ratzenberger la cui vita venne troncata venti anni fa nel più tragico weekend vissuto sulle sponde del Santerno, tra il sabato e la domenica.
Tanta gente ma anche i piloti, ad iniziare dalla scuderia Ferrari, con Fernando Alonso e Kimi Raikkonen, non hanno voluto mancare a questo appuntamento per rivivere quei momenti della storia dell'automobilismo che segnarono anche la presa di coscienza del motorsport sulla sicurezza attiva e passiva che da allora subì una svolta così decisa e tale da creare le condizioni per non assistere più ad impatti mortali sui circuiti della Formula 1. Anche la famiglia dell'asso brasiliano ha voluto essere presente a questo "momento speciale in Italia", come l'ha chiamato nel suo saluto la nipote Paula Senna Lalli.