Mancanza di riscontri. Questo il risultato delle indagini della Procura della Repubblica di Roma che ha portato all'archiviazione da parte del gip dell'inchiesta a carico dell'ex vicecapo della Polizia Nicola Izzo, dell'ex prefetto dell'Aquila Giovanna Maria Rita Iurato e di un altro gruppo di persone. Erano tutti accusati di presunte irregolarità nella gestione di un appalto per l'istituzione del Centro elettronico nazionale con sede a Napoli.
"Nessuno mi restituirà il sofferto vissuto, i danni morali, fisici, umani e professionali patiti" ha commentato Nicola Izzo. L'ex vicecapo della Polizia, che dopo l'avvio delle indagini ha rassegnato le dimissioni, è stato sostituito da Alessandro Marangoni, ex questore di Milano e capo della Direzione centrale per le risorse umane del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
L'inchiesta - Al centro dell'inchiesta, avviata a Napoli e poi trasferita a Roma per competenza territoriale, l'appalto da 37 milioni per il Cen. Quell'appalto fu assegnato ad un raggruppamento d'imprese, invitate dal Ministero a partecipare alla gara, guidato dalla Elsag-Datamat, società di Finmeccanica.
L'archiviazione - Secondo l'ipotesi accusatoria, la gara venne "pilotata" e caratterizzata da una serie di pressioni e anomalie procedurali, in particolare sulle norme per le concessioni pubbliche. Ad Izzo, difeso dagli avvocati Franco Coppi e Bruno Larosa, si contestava in particolare il concorso in turbativa d'asta e la rivelazione del segreto. Per la Procura, però, "non sono emersi fatti che sostengano le accuse di turbativa d'asta e rivelazione di segreto d'ufficio contro Izzo e Iurato". Da qui la richiesta di archiviazione degli atti.
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Appalti polizia, inchiesta archiviata per l'ex vicecapo Izzo
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Conclusa per mancanza di riscontri l'inchiesta a carico dell'ex numero due della P.s. e dell'ex prefetto dell'Aquila Iurato, accusati di presunte irregolarità nella gestione di una gara da 37mln di euro per la costruzione del Cen di Napoli