Finmeccanica, quattro arresti per corruzione e fondi neri

Cronaca

Nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Napoli sul sistema Sistri sono finiti ai domiciliari due dirigenti del gruppo industriale e due imprenditori romani. L'accusa è aver creato conti segreti in paradisi fiscali destinati al pagamento di tangenti

Nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Napoli su Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti, la Guardia di Finanza ha effettuato nella mattinata di lunedì 24 marzo l'arresto dell'ex dirigente di Finmeccanica Lorenzo Borgogni e di altre tre persone, Stefano Carlini, ex direttore operativo della Selex service management (sempre del gruppo Finmeccanica) e due imprenditori romani, Vincenzo Angeloni e Luigi Malavisi. Contestualmente agli arresti sono stati sequestrati 28 conti correnti e due cassette di sicurezza, intestate ad alcune persone coinvolte nell'indagine. Perquisizioni anche a carico dell'ex presidente di Finmeccanica Francesco Guarguaglini.

Indagini sul sistema di tracciabilità dei rifiuti Sistri - Sistri è il sistema di tracciabilità dei rifiuti, gestito dalla società di Finmeccanica, e non ancora partito, sul cui affidamento, progettazione e realizzazione gli investigatori ipotizzano il pagamento di tangenti. Già lo scorso aprile nell'ambito di questa inchiesta vennero effettuati ventidue arresti.

Fondi neri e corruzione - Le accuse contestate sono di associazione per delinquere e corruzione. Secondo l'accusa, attraverso un sistema di false fatturazioni e sovrafatturazioni tra la Selex Service Management e diverse società affidatarie "compiacenti", sarebbero stati costituiti cospicui fondi neri destinati al pagamento di tangenti. Società estere, secondo le indagini, sarebbero state create in paradisi fiscali nello Delaware (Usa). Gli investigatori hanno anche individuato conti correnti cifrati in Svizzera.

Indagini su un episodio di corruzione da 4 milioni -
L'imprenditore Angeloni avrebbe rappresentato una sorta di braccio operativo dei vertici di Finmeccanica occupandosi delle somme di denaro illecitamente accumulate da recapitare ai vertici del gruppo industriale. Per i pm, l'imprenditore "si occupava" della richiesta e dell'esazione delle somme di denaro illecitamente accumulate, per recapitarle ai vertici del gruppo industriale", ed sarebbe stato il destinatario del denaro che aveva origine dalle false fatturazioni per fittizie consulenze a società cartiere precostituite ad hoc grazie a prestanomi". Le indagini riguardano anche un episodio di corruzione con 4 milioni di euro che sarebbero stati consegnati direttamente in uffici Finmeccanica all'interno di borsoni con il logo della società sportiva Valle del Giovenco, squadra di calcio abruzzese legata ad Angeloni e a Stornelli.

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