Nonostante il maltempo, continuano le ricerche delle vittime del naufragio del 3 ottobre: quelle finora ritrovate sono 289. Intanto altri 250 migranti hanno raggiunto le coste siciliane. E Boldrini incalza: "Rivedere politica sull'immigrazione"
Riprendono le ricerche dei corpi nel peschereccio naufragato giovedì 3 ottobre davanti all'isola dei Conigli a Lampedusa. Il presunto scafista è stato fermato. Mentre continuano gli sbarchi, soprattutto di profughi siriani, lungo le coste siciliane: 250 le persone arrivate nella serata del 7 ottobre. Né si chiude il dibattito sulla politica italiana sull'immigrazione, "da rivedere completamente" secondo il presidente della Camera Laura Boldrini, a poche ore dalla visita del premier Letta e del presidente della Commissione europea Barroso, annunciata per mercoledì 9 ottobre.
Le ricerche delle vittime di Lampedusa - Nonostante la fitta pioggia e il maltempo, vicino a Lampedusa si continua a lavorare a 47 metri di profondità per estrarre i corpi rimasti imprigionati nei fondali in seguito al naufragio del 3 ottobre. Sono 289 le vittime finora recuperate.
Il fermo del presunto scafista - Intanto è stato trasferito dal Centro di accoglienza in carcere Khaaled Ben Salam, il 35enne tunisino già individuato subito dopo il naufragio di Lampedusa come uno dei presunti scafisti del barcone della strage. Ad incastrarlo una decina di superstiti eritrei che l'hanno riconosciuto in foto, gli stessi che lo chiamavano "white man" perché era l'unico non di colore sul barcone. E, insieme a un complice, sembra anch'egli tunisino, era l'unico a dormire nella cuccetta del barcone. Mentre tutti gli altri erano costretti a vivere ammassati gli uni sugli altri, compresi i bambini più piccoli. Secondo le testimonianze raccolte dalla Procura di Agrigento, i migranti, che hanno pagato tra i mille e i 2mila dollari a persona, sono stati ospitati in un grande capannone a Tripoli e poi condotti in un porto su cassoni di camion telati chiusi. Infine, fatti salire su piccole barche che li hanno portati al largo: lì ad attenderli c'era la nave che, dopo poco più di un giorno di navigazione, il 3 ottobre scorso ha fatto naufragio davanti a Lampedusa.
Le accuse rivolte a Khaaled sono di naufragio colposo, omicidio plurimo colposo e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Manca quello di incendio: non è chiaro che ruolo abbia avuto l'uomo nell'episodio. Un testimone racconta di "avere visto il capitano versare benzina o gasolio su una coperta", ma "non può dire che sia stato lui ad accendere". "Non l'ho visto dare fuoco - aggiunge un altro - però ho sentito dire da molte persone che era stato lui involontariamente a dare fuoco al ponte dell'imbarcazione".
Il fascicolo dell'inchiesta sul naufragio potrebbe passare ora alla direzione distrettuale antimafia di Palermo, se si decidesse di contestare agli scafisti anche il reato di tratta di esseri umani, di competenza della Dda anziché della procura ordinaria.
Il nuovo sbarco - Gli sbarchi sulle coste siciliane sono da mesi all'ordine del giorno. L'ultimo nella serata del 7 ottobre, quando un barcone con a bordo circa 250 immigrati è stato avvistato e soccorso a circa 60 miglia a largo della costa siracusana di Calabernardo, tra Avola e Noto. I migranti sul peschereccio si sono dichiarati per la maggior parte siriani e palestinesi, 79 sarebbero minori.
Le dichiarazioni di Boldrini - La politica sull'immigrazione "va rivista completamente", a partire "dalle regole sull'asilo". Ne è convinta il presidente della Camera Laura Boldrini che, in un'intervista al Corriere della Sera, ha definito "indispensabile" una "revisione complessiva del sistema" che parta dal "perché queste persone fuggono". Per Boldrini occorre arrivare "a un sistema di intervento unico, condiviso con l'Europa", con l'istituzione di centri di accoglienza dell'Ue "che seguano le stesse regole". Mentre la legge Bossi-Fini "ha dieci anni, certamente ci sono degli aspetti che vanno cambiati anche sulla base dell' esperienza. Ma bisogna farlo pure tenendo presente che i flussi si sono modificati", "le misure di contrasto da sole non forniscono una risposta adeguata". Il reato di immigrazione clandestina ad esempio "non è un deterrente perché chi si lascia alle spalle guerre e persecuzioni non ha nulla da perdere", mentre "il rischio di finire sotto inchiesta spaventa invece i pescatori che possono essere indotti a non aiutare chi è in pericolo". Come risolvere il problema italiano dei naufragi? Per Boldrini serve "una figura di coordinamento per rafforzare il soccorso in mare. Un esperto di diritto della navigazione e di diritto internazionale dei rifugiati".
Il presidente della Camera scrive anche una lettera al Fatto Quotidiano in cui respinge l'accusa di "inutili passerelle" sulle tragedie dell'immigrazione ricordando che "le generalizzazioni sono comode" ma "oscurano ciò che di positivo si muove oggi anche nel nostro Parlamento".
La visita di Letta e Barroso - Prosegue quindi dalle pagine dei giornali il dibattito sulle leggi che in Italia regolano l'immigrazione, aperto dalla tradegia di Lampedusa. Un dibattito che include anche il ruolo delle istituzioni europee. Proprio per il 9 ottobre è stato annunciato l'arrivo sull'isola del presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, e del commissario europeo agli Affari interni, Cecilia Malmstrom, che saranno accompagnati lì da Letta e Alfano.
Le ricerche delle vittime di Lampedusa - Nonostante la fitta pioggia e il maltempo, vicino a Lampedusa si continua a lavorare a 47 metri di profondità per estrarre i corpi rimasti imprigionati nei fondali in seguito al naufragio del 3 ottobre. Sono 289 le vittime finora recuperate.
Il fermo del presunto scafista - Intanto è stato trasferito dal Centro di accoglienza in carcere Khaaled Ben Salam, il 35enne tunisino già individuato subito dopo il naufragio di Lampedusa come uno dei presunti scafisti del barcone della strage. Ad incastrarlo una decina di superstiti eritrei che l'hanno riconosciuto in foto, gli stessi che lo chiamavano "white man" perché era l'unico non di colore sul barcone. E, insieme a un complice, sembra anch'egli tunisino, era l'unico a dormire nella cuccetta del barcone. Mentre tutti gli altri erano costretti a vivere ammassati gli uni sugli altri, compresi i bambini più piccoli. Secondo le testimonianze raccolte dalla Procura di Agrigento, i migranti, che hanno pagato tra i mille e i 2mila dollari a persona, sono stati ospitati in un grande capannone a Tripoli e poi condotti in un porto su cassoni di camion telati chiusi. Infine, fatti salire su piccole barche che li hanno portati al largo: lì ad attenderli c'era la nave che, dopo poco più di un giorno di navigazione, il 3 ottobre scorso ha fatto naufragio davanti a Lampedusa.
Le accuse rivolte a Khaaled sono di naufragio colposo, omicidio plurimo colposo e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Manca quello di incendio: non è chiaro che ruolo abbia avuto l'uomo nell'episodio. Un testimone racconta di "avere visto il capitano versare benzina o gasolio su una coperta", ma "non può dire che sia stato lui ad accendere". "Non l'ho visto dare fuoco - aggiunge un altro - però ho sentito dire da molte persone che era stato lui involontariamente a dare fuoco al ponte dell'imbarcazione".
Il fascicolo dell'inchiesta sul naufragio potrebbe passare ora alla direzione distrettuale antimafia di Palermo, se si decidesse di contestare agli scafisti anche il reato di tratta di esseri umani, di competenza della Dda anziché della procura ordinaria.
Il nuovo sbarco - Gli sbarchi sulle coste siciliane sono da mesi all'ordine del giorno. L'ultimo nella serata del 7 ottobre, quando un barcone con a bordo circa 250 immigrati è stato avvistato e soccorso a circa 60 miglia a largo della costa siracusana di Calabernardo, tra Avola e Noto. I migranti sul peschereccio si sono dichiarati per la maggior parte siriani e palestinesi, 79 sarebbero minori.
Le dichiarazioni di Boldrini - La politica sull'immigrazione "va rivista completamente", a partire "dalle regole sull'asilo". Ne è convinta il presidente della Camera Laura Boldrini che, in un'intervista al Corriere della Sera, ha definito "indispensabile" una "revisione complessiva del sistema" che parta dal "perché queste persone fuggono". Per Boldrini occorre arrivare "a un sistema di intervento unico, condiviso con l'Europa", con l'istituzione di centri di accoglienza dell'Ue "che seguano le stesse regole". Mentre la legge Bossi-Fini "ha dieci anni, certamente ci sono degli aspetti che vanno cambiati anche sulla base dell' esperienza. Ma bisogna farlo pure tenendo presente che i flussi si sono modificati", "le misure di contrasto da sole non forniscono una risposta adeguata". Il reato di immigrazione clandestina ad esempio "non è un deterrente perché chi si lascia alle spalle guerre e persecuzioni non ha nulla da perdere", mentre "il rischio di finire sotto inchiesta spaventa invece i pescatori che possono essere indotti a non aiutare chi è in pericolo". Come risolvere il problema italiano dei naufragi? Per Boldrini serve "una figura di coordinamento per rafforzare il soccorso in mare. Un esperto di diritto della navigazione e di diritto internazionale dei rifugiati".
Il presidente della Camera scrive anche una lettera al Fatto Quotidiano in cui respinge l'accusa di "inutili passerelle" sulle tragedie dell'immigrazione ricordando che "le generalizzazioni sono comode" ma "oscurano ciò che di positivo si muove oggi anche nel nostro Parlamento".
La visita di Letta e Barroso - Prosegue quindi dalle pagine dei giornali il dibattito sulle leggi che in Italia regolano l'immigrazione, aperto dalla tradegia di Lampedusa. Un dibattito che include anche il ruolo delle istituzioni europee. Proprio per il 9 ottobre è stato annunciato l'arrivo sull'isola del presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, e del commissario europeo agli Affari interni, Cecilia Malmstrom, che saranno accompagnati lì da Letta e Alfano.