Meredith, si torna in aula: lunedì il processo d’appello bis

Cronaca
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Il 30 settembre si apre a Firenze il nuovo procedimento, dopo l’annullamento da parte della Cassazione della sentenza di secondo grado che aveva assolto Amanda Knox e Raffaele Sollecito dall’accusa di omicidio. La studentessa americana non sarà presente

Il processo per l'omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa a Perugia nel 2007, torna in aula. Lunedì 30 settembre a Firenze si aprirà il nuovo appello, dopo l'annullamento da parte della Cassazione della sentenza di secondo grado della Corte di Assise di Appello di Perugia che aveva assolto Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Già nella prima udienza, i giudici fiorentini potrebbero decidere di riaprire il dibattimento e disporre nuove perizie. A indicare quella strada c'è la motivazione della suprema Corte, che suggerisce di analizzare la terza traccia di Dna trovata sul coltello sequestrato in casa di Sollecito - l'accusa ritiene che sia l'arma del delitto - e di chiamare di nuovo a testimoniare Luciano Aviello, l'ex collaboratore di giustizia che prima accusò dell'omicidio il proprio fratello e poi ritrattò finendo indagato per calunnia. Anche nelle corpose memorie depositate dalle difese c'è la richiesta di riascoltare testimoni e di ordinare nuovi accertamenti scientifici.

Le date - Se la Corte deciderà di riaprire il dibattimento, l'incarico per le nuove perizie potrebbe essere affidato nella seconda udienza, il 4 ottobre. Poi una ventina di giorni per conoscere i risultati, che sarebbero illustrati in aula il 23 e il 24 ottobre. Le altre date per ora in calendario sono 6, 7, 25 e 26 novembre. Insomma, per dicembre potrebbe esserci sentenza. Già 300 giornalisti sono accreditati per raccontare un processo che sarà seguito in tv da mezzo mondo. Ecco che "per assicurare un sereno svolgimento del dibattimento" la Corte ha disposto misure rigide di comportamento in aula dove, tra l' altro, non si potrà stare in piedi e non si potrà telefonare.

Amanda e Raffaele non saranno in aula - Amanda Knox non sarà in aula e insiste ha già detto che non tornerà in Italia e insiste nel difendere la sua decisione di non tornare in Italia sostenendo che la macchina della verità confermerebbe la sua innocenza. Anche i genitori di Meredith, John e Arline, per motivi di salute lunedì non ci saranno. Così come l'altra loro figlia, Stephanie, che starà con loro. "La tomba di Mez è ora il suo posto sicuro, per riposare in pace ed essere con noi. Spero che questo sia rispettato da tutti", ha detto Stephanie in una dichiarazione rilasciata attraverso il legale di famiglia, l'avvocato Francesco Maresca, pochi giorni dopo l'intervista in cui Amanda ha espresso il desiderio di andare sulla tomba di Meredith. Chi lunedì sarà in aula, come parte civile, è Patrick Lumumba, inizialmente accusato dell'omicidio da Amanda e poi prosciolto.

I giudici - In questo nuovo appello, l'accusa sarà sostenuta dal sostituto procuratore generale Alessandro Crini, che ha indagato sui delitti del 'mostro' di Firenze e sulle stragi mafiose del 1993-1994. Il presidente della corte, la seconda sezione dell'assise d'appello di Firenze, è Alessandro Nencini. Fra le sue sentenze, quella con cui, nel marzo 2009, condannò27 persone per i danni ambientali causati nel Mugello dai lavori per l'Alta velocità. Giudice a latere è Luciana Cicerchia, già presidente della corte d'assise che ad Arezzo condannò la militante delle nuove Br Nadia Desdemona Lioce. Il loro compito, sarà quello di fare un "esame globale e unitario degli indizi", hanno scritto i giudici della Cassazione, che sarà decisivo per dimostrare se i due imputati erano presenti nel "locus commissi delicti".

L’omicidio di Meredith Kercher - Meredith Kercher è stata uccisa nella sua camera da letto, nella casa di via della Pergola a Perugia, la notte tra il 1 e il 2 novembre del 2007. La polizia ferma per l'omicidio la coinquilina di Mez, Amanda Knox, il fidanzato di questa ultima, Raffaele Sollecito e il musicista congolese Patrick Lumumba Diya. Lumumba è il datore di lavoro di Amanda. E' lei a indicarlo come l'autore del delitto. Ma ben presto un docente svizzero racconta alla polizia di essere stato nel pub di Lumumba la sera del delitto e conferma l'alibi del musicista congolese. Rudy Hermann Guede, 21 anni, originario della Costa D'Avorio è indicato come il 'quarto uomo'. La polizia spicca un mandato di cattura internazionale. Lumumba viene rimesso in libertà mentre Guede viene bloccato dalla polizia a bordo del treno Coblenza-Magonza, in Germania. Si dichiara innocente. Il gup dispone di procedere al processo con rito abbreviato per Guede condannato a 16 anni di carcere per omicidio volontario e violenza sessuale e rinvia a giudizio Amanda Knox e Raffaele Sollecito chiedendone l'ergastolo. Ma il tre ottobre 2011 la Corte di assise di appello di Perugia assolve Amanda e Raffaele, condannati in primo grado rispettivamente a 26 e 25 anni di reclusione, dall'accusa di aver ucciso Meredith Kercher. La Corte di assise di appello di Perugia deposita le motivazioni della sentenza di assoluzione ma il 25 marzo di quest'anno la Cassazione annulla la sentenza di secondo grado.

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