Aggressione a Milano, tre mesi per la perizia su Kabobo

Cronaca
Mada Kabobo

I periti medico-legali nominati dal gip avranno 90 giorni per presentare la relazione sulla capacità di intendere e di volere del ghanese di 31 anni, che lo scorso 11 maggio colpì con un piccone alcuni passanti, uccidendone tre

Tre mesi di tempo per effettuare la perizia psichiatrica sulla capacità di intendere e di volere di Mada Kabobo, il ghanese di 31 anni che lo scorso 11 maggio aggredì a colpi di piccone alcuni passanti, uccidendone tre. Lo psichiatra Ambrogio Pennati e la criminologa Isabella Merzagora, periti medico-legali nominati dal gip di Milano Andrea Ghinetti, avranno dunque 90 giorni per presentare la loro relazione.

La difesa: i suoi problemi sono evidenti - "E' una persona con problemi evidenti, che ha una comunicazione elementare, è analfabeta, non parla molto, ascolta e risponde a monosillabi". Così gli avvocati Francesca Colasuonno e Benedetto Ciccarone hanno descritto Mada Kabobo al termine dell'udienza davanti al gip di Milano Andrea Ghinetti che ha dato l'incarico per la perizia psichiatrica. Nell'interrogatorio l'uomo aveva detto di essere stato mosso da "voci cattive".

Perizia effettuata con formula di incidente probatorio - Il gip, che ha accolto la richiesta di perizia formulata dal pm di Milano Isidoro Palma, ha anche richiesto l'ausilio di un mediatore culturale per seguire i lavori degli esperti, perché serve soprattutto una persona, ancora da reperire, che sappia parlare il dialetto ghanese di Kabobo. L'uomo infatti non parla bene l'inglese. Il pm non ha nominato propri consulenti per gli accertamenti, mentre i difensori del ghanese, gli avvocati Francesca Colasuonno e Benedetto Ciccarone, si sono affidati, come consulente di parte, a Edoardo Re, psichiatra, ex direttore del dipartimento di psichiatria del Niguarda e che segue da anni anche i temi e i problemi dell'immigrazione.
La perizia verrà effettuata con la formula dell'incidente probatorio, per cristalizzare la prova in vista del processo, ed è "finalizzata" all'accertamento "della capacità dell'indagato di partecipare coscientemente al procedimento", "all'accertamento della capacità dell'indagato di intendere e di volere al momento del fatto" e alla sua "pericolosità sociale".

Dalla perizia dipende il futuro di Kabobo - La richiesta di perizia era stata avanzata dal pm tenuto conto del fatto che "dalle dichiarazioni rese dall'indagato in sede di interrogatorio di convalida dell'arresto, nonché dalla documentazione medica trasmessa dalla Casa Circondariale di Milano" - Kabobo è detenuto nel carcere di San Vittore, nel reparto psichiatrico - "emergono segni inequivocabili di una situazione di infermità mentale riguardante l'indagato, tale da minarne la sua cosciente partecipazione al processo e la sua capacità di comprendere il disvalore degli atti compiuti". L'accertamento psichiatrico è un passaggio 'centrale' per il destino giudiziario di Kabobo: se, infatti, al termine del processo, e sulla base della perizia, venisse riconosciuto incapace di intendere e di volere al momento del fatto, verrebbe assolto e non finirebbe in carcere, ma in un ospedale psichiatrico giudiziario. 

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