Francesco Schettino: "Tornerei su una nave da crociera"

Cronaca

Il comandante, accusato di omicidio colposo plurimo per il naufragio della Concordia al Giglio, ha partecipato all'udienza per il ricorso contro il licenziamento proposto da Costa Crociere. Il suo legale: "E' sceso solo quando la nave era in sicurezza"

"Sì, certamente". Così il comandante Francesco Schettino, accusato di omicidio colposo plurimo e disastro colposo per il naufragio all'isola del Giglio, risponde a chi gli chiede se tornerebbe di nuovo su una nave da crociera.
Schettino era a Torre Annunziata (Napoli), prima di entrare nell'aula per la seconda udienza al Tribunale del lavoro relativa al ricorso contro il licenziamento proposto da Costa Crociere. Come in occasione della prima udienza dello scorso 3 gennaio, il dibattimento si è svolto a porte chiuse dinanzi al giudice Emanuele Rocco. Il comandante era assistito dal suo legale, l'avvocato Rosario D'Orazio.
La decisione del Tribunale sul ricorso presentato da Schettino contro il licenziamento sarà resa nota entro la prossima settimana: "La legge Fornero mi dà dieci giorni di tempo per sciogliere la riserva. Quindi ho già informato le parti che la mia decisione sarà depositata in cancelleria mercoledì 6 o al massimo venerdì 8 febbraio", ha spiegato Rocco, chiamato a valutare sulla eventualità di proseguire nel dibattimento visto che a Genova è incardinato un procedimento analogo promosso dalla società circa la legittimità del licenziamento stesso.

Schettino: "Tutte persone gentili" - Schettino, avvicinato da operatori e giornalisti presenti all'esterno dell'aula, ha preferito non rilasciare dichiarazioni su quanto discusso, limitandosi genericamente a parlare "di brave persone" e di "tutte persone gentili" quando gli è stato chiesto come secondo lui si siano comportati gli altri soggetti della vicenda che lo vede coinvolto.
Intanto, il suo legale, l'avvocato Rosario D'Orazio, in merito a uno dei punti contestati al suo assistito ha ribadito che non è giusto parlare di 'inchino': "Si tratta di una rotta 'avvicinatoria'. Da quello che leggo da Internet, sono procedure usuali nelle crociere. Anche io ho partecipato ad alcune crociere e ricordo che la nave passava a due metri da piazza San Marco a Venezia".
"Basta andare sul web - ha proseguito - per trovare numerosi atti. Io stesso ho letto sul sito della Costa i complimenti fatti a Schettino per una manovra nei pressi dell'isola di Procida. Come su internet ho trovato una lettera del sindaco del Giglio. Quasi come se queste manovre fossero un uso consolidato. Mi fa specie adesso che si dica che nessuno sapesse".
Anche sull'abbandono della nave D'Orazio appare categorico: "C'è l'articolo 303 del codice della navigazione - sostiene - che prevede che il comandante, prima di dichiarare l'abbandono della nave, è obbligato a tentare di salvare la stessa. E' proprio quello che ha fatto il comandante Schettino, che ha prima tentato di 'spiaggiare' la nave ed è poi sceso quando la stessa era in sicurezza, 'parcheggiata'. Non solo: ci sono testimonianze di persone che sostengono che il comandante sia stato l'ultimo a lasciare la nave dal suo lato. E poi sfido chiunque a restare a bordo su un'imbarcazione inclinata di almeno 90 gradi".

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