Lazio: scarcerato il capogruppo Idv Vincenzo Maruccio
CronacaArrestato lo scorso novembre, è stato rimesso in libertà "essendo venute meno le esigenze cautelari". Il gip sottolinea: non c'è più pericolo di inquinamento delle prove, ma resta un "grave quadro indiziario"
L'ex capogruppo dell'Idv alla Regione Lazio Vincenzo Maruccio, arrestato lo scorso novembre, è stato rimesso in libertà "essendo venute meno le esigenze cautelari". Lo afferma nella motivazione del provvedimento il gip Flavia Costantini, dopo aver sottolineato che resta provata la gravità indiziaria a carico di Maruccio
"Si ritiene - scrive il gip - che stante il periodo trascorso in stato restrittivo da parte dell'indagato (60 giorni) e stanti le indagini finora svolte, siano venute meno le esigenze cautelari non ravvisandosi più sussistere il concreto ed attuale pericolo di inquinamento probatorio".
E ciò "in considerazione dello stato attuale delle indagini", ovvero delle numerose persone già ascoltate dagli inquirenti "che hanno permesso di rafforzare il già grave quadro indiziario". In questa situazione, per il gip, è possibile "esaminare la documentazione bancaria acquisita nonché l'ulteriore che verrà acquisita senza la necessità che l'indagato continui ad essere sottoposto a misura cautelare".
Nel provvedimento poi si sottolinea come sulla vicenda non siano emersi fatti nuovi o nuovi elementi di valutazione tali da inficiare la ricostruzione fatta sulla vicenda stessa. Altro punto sottolineato dal magistrato è che per ben tre volte Maruccio si è avvalso della facoltà di non rispondere non fornendo, dunque, al giudice una diversa versione dei fatti.
Conclude sul punto il giudice: "L'attività investigativa espletata ha permesso di ulteriormente confermare il quadro indiziario, stanti diversi profili di discrepanza emersi tra la tesi difensiva e le dichiarazioni rese dagli informatori".
"Si ritiene - scrive il gip - che stante il periodo trascorso in stato restrittivo da parte dell'indagato (60 giorni) e stanti le indagini finora svolte, siano venute meno le esigenze cautelari non ravvisandosi più sussistere il concreto ed attuale pericolo di inquinamento probatorio".
E ciò "in considerazione dello stato attuale delle indagini", ovvero delle numerose persone già ascoltate dagli inquirenti "che hanno permesso di rafforzare il già grave quadro indiziario". In questa situazione, per il gip, è possibile "esaminare la documentazione bancaria acquisita nonché l'ulteriore che verrà acquisita senza la necessità che l'indagato continui ad essere sottoposto a misura cautelare".
Nel provvedimento poi si sottolinea come sulla vicenda non siano emersi fatti nuovi o nuovi elementi di valutazione tali da inficiare la ricostruzione fatta sulla vicenda stessa. Altro punto sottolineato dal magistrato è che per ben tre volte Maruccio si è avvalso della facoltà di non rispondere non fornendo, dunque, al giudice una diversa versione dei fatti.
Conclude sul punto il giudice: "L'attività investigativa espletata ha permesso di ulteriormente confermare il quadro indiziario, stanti diversi profili di discrepanza emersi tra la tesi difensiva e le dichiarazioni rese dagli informatori".