L’indagine riguarda presunte irregolarità nelle procedure di trasferimento del Cen, il centro elettronico nazionale, a Napoli. Ai domiciliari anche il prefetto Fiorolli. In tutto sono 12 i provvedimenti eseguiti. Tra le aziende coinvolte la Elsag Datamat
Associazione a delinquere, corruzione, abuso di ufficio, turbativa d'asta, frode in pubbliche forniture, rivelazione del segreto d'ufficio e falso. Con queste accuse la Guardia di finanza ha eseguito nella mattinata di martedì 8 gennaio una serie di ordinanze di custodia cautelare emesse dalla Procura di Napoli nei confronti di manager e funzionari pubblici nell'ambito dell'inchiesta sui lavori per il Cen, Centro elettronico nazionale della polizia di Stato con sede a Napoli. Tra le aziende coinvolte la Elsag Datamat del gruppo Finmeccanica.
Sempre nella giornata di martedì, in un'altra indagine per irregolarità negli appalti pubblici, ma a Benevento, il sindaco, Fausto Pepe, si è visto notificare dalla polizia una misura cautelare del divieto di dimora nel territorio comunale.
Ai domiciliari il prefetto Fiorolli - I provvedimenti notificati sono in tutto 12: quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, quattro ai domiciliari e quattro obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.
Tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare c'è anche l'ex direttore delle specialità della polizia, il prefetto Oscar Fiorolli. Nei suoi confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Oltre che per il prefetto Fiorolli, il gip di Napoli ha disposto gli arresti domiciliari anche nei confronti di Guido Nasta, Luigi De Simone e Enrico Intini. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono invece state emesse, oltre che per il provveditore delle opere pubbliche della Campania e del Molise sino al 2010, Mauro Mautone, anche per l'ex amministratore delegato della Elsag Datamat, Carlo Gualdaroni, ora amministratore di Telespazio, Francesco Subbioni e Lucio Carmine Gentile.
La Procura di Napoli ha inoltre chiesto l'interdizione dai pubblici uffici dei prefetti Nicola Izzo e Giovanna Iurato.
Il ruolo dei manager delle società - Le presunte irregolarità riguardano il trasferimento del Centro elaborazione dati della polizia dalla vecchia sede di via Conte della Cerra, nel quartiere Arenella a Napoli all'interno della Reggia di Capodimonte. In particolare, secondo l'accusa, sarebbero state acquistate apparecchiature obsolete e inutilizzabili.
Per la Procura di Napoli sono i manager di due società del gruppo Finmeccanica, Elsag Datamat SpA ed Electron Italia Srl il fulcro di una "struttura organizzata e consolidata che opera con finalità di aggiudicarsi appalti dalla committenza pubblica attraverso l'utilizzo di illeciti strumenti".
I pm: "Relazioni affaristiche con espenenti istituzioni" - Per i pm l'ad di Elsag, Carlo Gualdaroni, e quello di Electron, Francesco Subbioni, insieme ai loro collaboratori e con la intermediazione di Lucio Gentile "hanno stretto relazioni affaristiche con esponenti istituzionali", cioè l'ex provveditore Mario Mautone e l'allora questore di Napoli Oscar Fiorolli. Un “affare” nel quale si inserisce Enrico Intini, amministratore dell'omonimo gruppo che affianca le società del gruppo Finmeccanica nella parte che riguarda le opere di natura edilizia. Al centro, la realizzazione del progetto per la creazione di sistemi di videosorveglianza nel territorio di Napoli e provincia, per poi giungere alla realizzazione di un sistema informatico complesso nel quale far confluire tutti i dati raccolti attraverso la rete di videosorveglianza, il cosiddetto Cen, centro elaborazione nazionale da collocare nel costituendo centro polifunzionale della polizia di Stato, previsto nella legge regionale campane 16/04. Gli appalti al centro dell'indagine sono quelli per la ristrutturazione del commissariato di polizia Decumani, quello per la videosorveglianza del Comune di Napoli, quattro appalti nella provincia di Napoli, nonché l'appalto per il trasferimento, il consolidamento e l'ottimizzazione nella gestione del Cen.
Sempre nella giornata di martedì, in un'altra indagine per irregolarità negli appalti pubblici, ma a Benevento, il sindaco, Fausto Pepe, si è visto notificare dalla polizia una misura cautelare del divieto di dimora nel territorio comunale.
Ai domiciliari il prefetto Fiorolli - I provvedimenti notificati sono in tutto 12: quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, quattro ai domiciliari e quattro obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.
Tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare c'è anche l'ex direttore delle specialità della polizia, il prefetto Oscar Fiorolli. Nei suoi confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Oltre che per il prefetto Fiorolli, il gip di Napoli ha disposto gli arresti domiciliari anche nei confronti di Guido Nasta, Luigi De Simone e Enrico Intini. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono invece state emesse, oltre che per il provveditore delle opere pubbliche della Campania e del Molise sino al 2010, Mauro Mautone, anche per l'ex amministratore delegato della Elsag Datamat, Carlo Gualdaroni, ora amministratore di Telespazio, Francesco Subbioni e Lucio Carmine Gentile.
La Procura di Napoli ha inoltre chiesto l'interdizione dai pubblici uffici dei prefetti Nicola Izzo e Giovanna Iurato.
Il ruolo dei manager delle società - Le presunte irregolarità riguardano il trasferimento del Centro elaborazione dati della polizia dalla vecchia sede di via Conte della Cerra, nel quartiere Arenella a Napoli all'interno della Reggia di Capodimonte. In particolare, secondo l'accusa, sarebbero state acquistate apparecchiature obsolete e inutilizzabili.
Per la Procura di Napoli sono i manager di due società del gruppo Finmeccanica, Elsag Datamat SpA ed Electron Italia Srl il fulcro di una "struttura organizzata e consolidata che opera con finalità di aggiudicarsi appalti dalla committenza pubblica attraverso l'utilizzo di illeciti strumenti".
I pm: "Relazioni affaristiche con espenenti istituzioni" - Per i pm l'ad di Elsag, Carlo Gualdaroni, e quello di Electron, Francesco Subbioni, insieme ai loro collaboratori e con la intermediazione di Lucio Gentile "hanno stretto relazioni affaristiche con esponenti istituzionali", cioè l'ex provveditore Mario Mautone e l'allora questore di Napoli Oscar Fiorolli. Un “affare” nel quale si inserisce Enrico Intini, amministratore dell'omonimo gruppo che affianca le società del gruppo Finmeccanica nella parte che riguarda le opere di natura edilizia. Al centro, la realizzazione del progetto per la creazione di sistemi di videosorveglianza nel territorio di Napoli e provincia, per poi giungere alla realizzazione di un sistema informatico complesso nel quale far confluire tutti i dati raccolti attraverso la rete di videosorveglianza, il cosiddetto Cen, centro elaborazione nazionale da collocare nel costituendo centro polifunzionale della polizia di Stato, previsto nella legge regionale campane 16/04. Gli appalti al centro dell'indagine sono quelli per la ristrutturazione del commissariato di polizia Decumani, quello per la videosorveglianza del Comune di Napoli, quattro appalti nella provincia di Napoli, nonché l'appalto per il trasferimento, il consolidamento e l'ottimizzazione nella gestione del Cen.