Il nuovo rapporto sulla natalità della popolazione registra nel 2011 un calo delle nascite, 15mila in meno rispetto al 2010. Ma la diminuzione non riguarda le coppie non sposate. Francesco e Sofia i nomi più diffusi. LA MAPPA SUI NOMI
di Isabella Fantigrossi
Sempre meno nati in Italia e sempre più da genitori non coniugati. È questo il quadro disegnato dal report "Natalità e fecondità della popolazione residente" pubblicato dall'Istat e relativo al 2011 (qui il rapporto completo).
Il calo delle nascite - Secondo i dati, sono stati 546.607 i nuovi nati iscritti in anagrafe nel 2011, circa 15 mila in meno rispetto al 2010. Un numero che conferma la tendenza alla diminuzione delle nascite avviatasi dal 2009. "Il calo delle nascite è causato per lo più da un vero e proprio crollo verticale dei nati da genitori italiani, quasi 40 mila in meno rispetto al 2008", spiega Giancarlo Gualtieri, ricercatore Istat. "Ma la novità registrata nel 2011 per la prima volta è il calo dei nati da almeno un genitore straniero. Fino al 2010 hanno continuato ad aumentare al ritmo di circa 5 mila l'anno, sostenendo la ripresa della natalità in Italia. Nel 2011, invece, complice il calo dei matrimoni di coppie miste, mostrano una diminuzione dovuta al calo di circa 2 mila nati da un genitore italiano e uno straniero". I nati da genitori entrambi stranieri, invece, sono ancora aumentati, anche se in misura più contenuta rispetto agli anni precedenti e ammontano a 79 mila nel 2011 (il 14,5% del totale dei nati). Considerando la composizione per cittadinanza delle madri straniere, ai primi posti per numero di figli si confermano le donne rumene (18.484 nati nel 2011), al secondo le marocchine (13.340), al terzo le albanesi (9.916) e al quarto le cinesi (5.282).
Un fenomeno destinato a peggiorare - Secondo i ricercatori Istat, il fenomeno del calo delle nascite è riscontrabile dal 2009 ed è dovuto soprattutto a un effetto cosiddetto strutturale: "Le baby boomers, cioè le donne nate a metà degli anni '60", spiega Gualtieri, "che erano una generazione molto numerosa, stanno invecchiando e sono sempre meno in grado di fare figli. Al loro posto entra invece nell'età della fecondità una generazione di donne nate dopo che è molto meno numerosa. Ecco perchè le nascite sono in calo". Ma il fenomeno, cominciato nel 2009, non si spiega solo così: "I dati che abbiamo a disposizione non lo dicono ma è probabile che la crisi economica influisca indirettamente sul calo delle nascite. In un periodo di crisi, ci si sposa di meno e dunque diminuiscono anche i figli". Fino a oggi, poi, le cittadine straniere hanno compensato questo squilibrio strutturale, andando a riempire i "vuoti" di popolazione femminile e facendo in media più figli delle italiane. Negli ultimi anni però anche la fecondità delle straniere è in calo. Ecco che, a meno di un deciso aumento della fecondità delle italiane, al momento difficile da immaginare, la diminuzione delle nascite è destinata ad accentuarsi.
Figli da genitori non sposati – Aumentano, invece, i figli nati da genitori non coniugati: sono circa 134 mila quelli partoriti nel 2011, valore in linea con quello dell'anno precedente, ma a causa della forte diminuzione dei nati da coppie coniugate il loro peso relativo è aumentato dal 23,6% del 2010 al 24,5% del 2011. Al centro nord, in particolare, i nati da genitori non coniugati sono il 30% e si supera questa quota in molte aree (addirittura il 47% nella Provincia autonoma di Bolzano, il 37% in Emilia Romagna e Valle d'Aosta, 35% in Liguria, 34% in Toscana, 32% in Piemonte).
Aumenta l'età delle mamme – Inoltre, quasi il 7% dei nati nel 2011 ha una madre di almeno 40 anni, mentre prosegue la diminuzione dei nati da madri di età inferiore ai 25 anni, che sono il 10,9% del totale. Nel 2011 le donne fanno il primo figlio a un'età media di 31,4 anni, circa un anno e mezzo in più rispetto al 1995 (29,8). La posticipazione della maternità è ancora più accentuata per le italiane che hanno il primo figlio all'età media di 32 anni: ormai la proporzione di nascite da madri con meno di 25 anni e con più di 40 si equivale, ed è pari all'8%. Contemporaneamente diminuisce il numero medio di figli per donna (1,39 nel 2011, di cui 1,30 per le cittadine italiane; 2,04 per le mamme straniere).
Francesco e Sofia i nomi preferiti - Sulla base delle informazioni contenute nella rilevazione degli iscritti in anagrafe per nascita, l’Istat ha presentato anche la distribuzione dei nomi maschili e femminili più frequenti nel 2011. A livello nazionale il nome Francesco mantiene il suo primato, mentre Sofia è subentrata a Giulia già nel 2010 (LA MAPPA SUI NOMI).
Si chiamano invece Adam, Rayan, Mohamed, ma anche Matteo, Alessandro o Gabriele i bambini stranieri nati da genitori residenti nel nostro Paese. Per le bambine il primato spetta a Sara, seguita da Sofia, Malak e Alessia (i dati).
Sempre meno nati in Italia e sempre più da genitori non coniugati. È questo il quadro disegnato dal report "Natalità e fecondità della popolazione residente" pubblicato dall'Istat e relativo al 2011 (qui il rapporto completo).
Il calo delle nascite - Secondo i dati, sono stati 546.607 i nuovi nati iscritti in anagrafe nel 2011, circa 15 mila in meno rispetto al 2010. Un numero che conferma la tendenza alla diminuzione delle nascite avviatasi dal 2009. "Il calo delle nascite è causato per lo più da un vero e proprio crollo verticale dei nati da genitori italiani, quasi 40 mila in meno rispetto al 2008", spiega Giancarlo Gualtieri, ricercatore Istat. "Ma la novità registrata nel 2011 per la prima volta è il calo dei nati da almeno un genitore straniero. Fino al 2010 hanno continuato ad aumentare al ritmo di circa 5 mila l'anno, sostenendo la ripresa della natalità in Italia. Nel 2011, invece, complice il calo dei matrimoni di coppie miste, mostrano una diminuzione dovuta al calo di circa 2 mila nati da un genitore italiano e uno straniero". I nati da genitori entrambi stranieri, invece, sono ancora aumentati, anche se in misura più contenuta rispetto agli anni precedenti e ammontano a 79 mila nel 2011 (il 14,5% del totale dei nati). Considerando la composizione per cittadinanza delle madri straniere, ai primi posti per numero di figli si confermano le donne rumene (18.484 nati nel 2011), al secondo le marocchine (13.340), al terzo le albanesi (9.916) e al quarto le cinesi (5.282).
Un fenomeno destinato a peggiorare - Secondo i ricercatori Istat, il fenomeno del calo delle nascite è riscontrabile dal 2009 ed è dovuto soprattutto a un effetto cosiddetto strutturale: "Le baby boomers, cioè le donne nate a metà degli anni '60", spiega Gualtieri, "che erano una generazione molto numerosa, stanno invecchiando e sono sempre meno in grado di fare figli. Al loro posto entra invece nell'età della fecondità una generazione di donne nate dopo che è molto meno numerosa. Ecco perchè le nascite sono in calo". Ma il fenomeno, cominciato nel 2009, non si spiega solo così: "I dati che abbiamo a disposizione non lo dicono ma è probabile che la crisi economica influisca indirettamente sul calo delle nascite. In un periodo di crisi, ci si sposa di meno e dunque diminuiscono anche i figli". Fino a oggi, poi, le cittadine straniere hanno compensato questo squilibrio strutturale, andando a riempire i "vuoti" di popolazione femminile e facendo in media più figli delle italiane. Negli ultimi anni però anche la fecondità delle straniere è in calo. Ecco che, a meno di un deciso aumento della fecondità delle italiane, al momento difficile da immaginare, la diminuzione delle nascite è destinata ad accentuarsi.
Figli da genitori non sposati – Aumentano, invece, i figli nati da genitori non coniugati: sono circa 134 mila quelli partoriti nel 2011, valore in linea con quello dell'anno precedente, ma a causa della forte diminuzione dei nati da coppie coniugate il loro peso relativo è aumentato dal 23,6% del 2010 al 24,5% del 2011. Al centro nord, in particolare, i nati da genitori non coniugati sono il 30% e si supera questa quota in molte aree (addirittura il 47% nella Provincia autonoma di Bolzano, il 37% in Emilia Romagna e Valle d'Aosta, 35% in Liguria, 34% in Toscana, 32% in Piemonte).
Aumenta l'età delle mamme – Inoltre, quasi il 7% dei nati nel 2011 ha una madre di almeno 40 anni, mentre prosegue la diminuzione dei nati da madri di età inferiore ai 25 anni, che sono il 10,9% del totale. Nel 2011 le donne fanno il primo figlio a un'età media di 31,4 anni, circa un anno e mezzo in più rispetto al 1995 (29,8). La posticipazione della maternità è ancora più accentuata per le italiane che hanno il primo figlio all'età media di 32 anni: ormai la proporzione di nascite da madri con meno di 25 anni e con più di 40 si equivale, ed è pari all'8%. Contemporaneamente diminuisce il numero medio di figli per donna (1,39 nel 2011, di cui 1,30 per le cittadine italiane; 2,04 per le mamme straniere).
Francesco e Sofia i nomi preferiti - Sulla base delle informazioni contenute nella rilevazione degli iscritti in anagrafe per nascita, l’Istat ha presentato anche la distribuzione dei nomi maschili e femminili più frequenti nel 2011. A livello nazionale il nome Francesco mantiene il suo primato, mentre Sofia è subentrata a Giulia già nel 2010 (LA MAPPA SUI NOMI).
Si chiamano invece Adam, Rayan, Mohamed, ma anche Matteo, Alessandro o Gabriele i bambini stranieri nati da genitori residenti nel nostro Paese. Per le bambine il primato spetta a Sara, seguita da Sofia, Malak e Alessia (i dati).