Ilva, sale la tensione: operai a 60 metri di altezza

Cronaca

Cinque lavoratori hanno deciso di dare un segnale forte all’azienda alla vigilia della decisione del gip sul futuro della fabbrica. "Dobbiamo difendere il nostro lavoro" dice a SkyTG24 uno di loro. VIDEO

Sono rimasti tutta la notte a circa 60 metri di altezza sulla torre di smistamento dell'altoforno 5 gli operai dell'Ilva che hanno deciso di dare un segnale forte alla vigilia delle decisioni del gip sulla richiesta dell'azienda di consentire una minima capacità produttiva nonostante il sequestro della maggior parte degli impianti strategici. Dalla torre di smistamento, da dove passano i nastri di carica dell'impianto, sono stati stesi degli striscioni e il tricolore.

I delegati sindacali e i lavoratori iscritti alla Uilm, che inizialmente avevano deciso di uscire dallo stabilimento per manifestare lungo l'Appia, hanno poi deciso di andare verso l'altoforno 5 per esprimere la loro solidarietà agli occupanti. La scelta è caduta sull'altoforno 5 perché è il più grande d'Europa e il più produttivo di tutto il siderurgico di Taranto e i lavoratori temono che quando si fermerà quest'impianto - cosa prevista nel piano dei custodi giudiziali - per l'Ilva sarà la fine.

“E' una manifestazione pacifica, non creiamo nessun disagio alla azienda, lottiamo per il nostro posto di lavoro. Stare a 60 metri di altezza non è facile, c’è vento e fa freddo, ma è un modo per protestare. Siamo tutti padri di famiglia, abbiamo i mutui e paghiamo le tasse. Il lavoro è dignità" ha detto  uno degli operai a SkyTG24.

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