L'Aquila, truffa sulla ricostruzione: arrestato imprenditore
CronacaL'uomo è finito agli arresti domiciliari con l'accusa di aver usato fondi pubblici per lavori mai eseguiti. Sequestrati beni per oltre 700mila euro
Un arresto ai domiciliari e un sequestro di denaro e altri beni per una somma complessiva di 700mila euro. E' il risultato dell'operazione portata a termine dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria de l'Aquila, in esecuzione di un'ordinanza emessa dal Gip Giuseppe Romano Gargarella.
L'imprenditore arrestato deve rispondere di truffa aggravata ai danni dello Stato e reati di falso. L'indagine della Guardia di Finanza ha fatto luce "su gravi e reiterate indebite percezioni di fondi pubblici nell'opera di ricostruzione di numerosi condomini, ville e case, tutte nel capoluogo". Per questa ragione, oltre all' imprenditore, sono indagati diversi tecnici, "per aver asseverato lavori mai eseguiti ovvero -spiegano alle fiamme gialle- eseguiti in forma diversa da quella reale, un amministratore di condominio e alcuni proprietari di abitazioni, beneficiari dell'aiuto di Stato, per un totale di 43 persone".
L'inchiesta, durata circa un anno e mezzo, è nata "proprio grazie a diverse denunce pervenute da cittadini terremotati onesti che, a fronte della constatazione di lavori rendicontati in misura e maniera ben diversa dal reale, hanno deciso di rivolgersi alla magistratura ed alla Guardia di Finanza".
L'imprenditore arrestato deve rispondere di truffa aggravata ai danni dello Stato e reati di falso. L'indagine della Guardia di Finanza ha fatto luce "su gravi e reiterate indebite percezioni di fondi pubblici nell'opera di ricostruzione di numerosi condomini, ville e case, tutte nel capoluogo". Per questa ragione, oltre all' imprenditore, sono indagati diversi tecnici, "per aver asseverato lavori mai eseguiti ovvero -spiegano alle fiamme gialle- eseguiti in forma diversa da quella reale, un amministratore di condominio e alcuni proprietari di abitazioni, beneficiari dell'aiuto di Stato, per un totale di 43 persone".
L'inchiesta, durata circa un anno e mezzo, è nata "proprio grazie a diverse denunce pervenute da cittadini terremotati onesti che, a fronte della constatazione di lavori rendicontati in misura e maniera ben diversa dal reale, hanno deciso di rivolgersi alla magistratura ed alla Guardia di Finanza".