Sanità: pediatri e medici di base pronti allo sciopero

Cronaca

L'ipotesi di ritocchi del decreto Balduzzi da parte delle Regioni ha scatenato il malcontento dei camici bianchi. I principali sindacati di categoria annunciano la possibile serrata e lo stato di agitazione

Le possibili modifiche regionali del decreto Sanità non piacciono ai medici. Ai camici bianchi non sono andati giù i cambiamenti apportati dagli assessori al documento di Balduzzi. E il crescente malcontento ha portato i tre principali sindacati di categoria sul piede di guerra. Fimmg (Medici famiglia), Sumai (Ambulatoriali) e Fimp (Pediatri) hanno dichiarato lo stato di agitazione e sono pronti a proclamare lo sciopero. I sindacati chiedono "di impedire un simile scempio nell'interesse di tutti i cittadini italiani" e si dicono "uniti e determinati nel contrastare lo stravolgimento da parte delle Regioni del Decreto Balduzzi".

Il 5 settembre si decide nel Cdm
- Intanto in queste ultime ore continua il lavoro dei tecnici dei vari ministeri per limare il "decretone" e trovare le coperture finanziarie, in vista del Consiglio dei ministri del 5 settembre, in cui dovrà essere presentato. Si sta anche valutando l'ipotesi di stralciare alcune parti del decreto per inserirle in un ddl a parte, nel quale troverebbe posto l'articolo sulla non autosufficienza, giudicato molto problematico da Regioni e medici. Sembra confermato che la tassa sulle bibite gassate verrà eliminata, anche se non è escluso che venga ripensata in altra forma.

"Il decreto è la morte del medico di famiglia" - I medici di famiglia non digeriscono il fatto che, negli emendamenti delle Regioni, il medico convenzionato possa diventare dipendente, che le aggregazioni di medici non siano più obbligatorie, e i tetti di spesa ai medici singoli e aggregati. I medici dirigenti, invece, contestano l'affossamento del lavoro sul governo clinico. "Le modifiche non cambiano la sostanza: il decretone sulla Sanità è la morte del medico di famiglia. Il problema è l'impianto generale di questa riforma che non tutela il rapporto tra medico e paziente. Questo ministro non ha mai ascoltato le istanze della categoria e più volte ha calpestato le esigenze professionali", ha dichiarato il presidente nazionale del Sindacato medici italiani, Giuseppe Del Barone.

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