Agguato a Terracina, lo speciale di SkyTG24

Cronaca
La polizia scientifica sul luogo dell'agguato a Gaetano Marino, detto 'Moncherino', boss del clan camorristico napoletano degli Scissionisti, ucciso su una spiaggia di Terracina (Latina), 23 agosto 2012

"L'economia del Basso Lazio è quasi interamente nelle mani dei camorristi. L’imprenditoria locale è stata espulsa" denuncia un uomo. Viaggio in provincia di Latina, dove in pieno giorno è stato ucciso il boss Gaetano Marino. VIDEO

"Uccidere il boss alle 5 di pomeriggio, su in spiaggia, in una via trafficatissima, è un modus operandi che serve a mandare a dire a chi rimane, cioè ai vivi che qui c’è chi controlla il territorio. E ti può uccidere".
L'agguato di camorra a Terracina, in provincia di Latina, nel quale è stato ucciso il boss Gaetano Marino, riapre il dibattito attorno alla presenza della criminalità organizzata di stampo mafioso nel Basso Lazio. Le telecamere di SkyTG24 sono andate nell'Agro Pontino per raccogliere testimonianze.

"Gaetano Marino - spiega un uomo ai microfoni del canale all news di Sky - era noto addirittura per le mance che i suoi maggiordomi lasciavamo lungo il litorale. E quando arrivano queste persone, che incassano centinaia di migliaia di euro solo dal traffico di droga nei loro quartieri, se vedono che c’è un albergo da comprare trovano sicuramente il prestanome che può farlo”.
L’economia di Terracina e del Basso Lazio, aggiunge un altro testimone "è quasi completamente nelle mani dei camorristi. L’imprenditoria locale è stata quasi completamente espulsa".

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