Formigoni, Moratti, Podestà e Penati erano accusati di omissione in atti di ufficio per la mancata adozione di provvedimenti idonei a combattere l'inquinamento. I pm: "Il problema è serio, ma serve un piano nazionale ed europeo"
Il problema dello smog a Milano esiste ed è serio. Ma non è colpa degli amministratori locali se la lotta all'inquinamento atmosferico non ha raggiunto ancora risultati accettabili. E' quanto in sintesi sostiene la Procura di Milano che ha chiesto di archiviare l'accusa di omissione d'atti d'ufficio ipotizzata nei confronti del governatore lombardo Roberto Formigoni, dell'ex sindaco Letizia Moratti e dell'ex e attuale presidente della Provincia Filippo Penati e Guido Podestà. Lo riferiscono fonti giudiziarie, precisando che i magistrati hanno motivato la loro richiesta con i risultati della consulenza di tre esperti.
Milano e lo smog - Secondo i consulenti, la Lombardia è situata in una zona particolarmente sfavorevole a livello geografico e climatico e gli enti locali hanno provato ad adottare alcuni provvedimenti, come il blocco traffico e l'ammodernamento delle caldaie, che non sono risultati risolutivi, ma non per cattiva volontà. "Non emergono condotte indebite di omissione o rifiuto di atti idonei a ridurre l'inquinamento", si legge nella documentazione. Quel che occorre, hanno concluso gli esperti, sarebbe un piano nazionale ed europeo.
L'indagine è partita nel 2007 da un esposto Codacons - L'indagine era nata nel 2007 da un esposto presentato dal Codacons, dall'Associazione nazionale protezione animali Natura e ambiente e dal comitato 'No tangenziali'. Nel 2009 gli inquirenti avevano formulato l'accusa di omissioni d'atti d'ufficio nei confronti dei 4 amministratori per poi chiederne l'archiviazione nel giugno dello stesso anno. Ma il gup nel novembre del 2009 aveva chiesto ulteriori accertamenti. Così erano stati acquisiti documenti al Comune di Milano, alla Provincia e alla Regione Lombardia ed erano stati conferiti incarichi di consulenza a tre esperti. Proprio loro, alla fine della loro analisi, hanno stabilito che la Lombardia si trova, a livello di popolazione, di industrializzazione e a livello geografico in condizioni simili di altre aree europee, come l'Olanda e il Belgio ma più svantaggiata di queste ultime per le condizioni climatiche.
Formigoni: esposto Codacons strumentale - Immediata la reazione del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni:"Come avevo sempre detto, l'esposto presentato dal Codacons e da altri era del tutto strumentale, immotivato e infondato".
Codacons si oppone - Diversa la reazione di Codacons che ha annunciato che presenterà opposizione alla richiesta di archiviazione della Procura di Milano. "Ci sembra incomprensibile - dichiara il presidente del Codacons, avv. Marco Maria Donzelli - come alla conclusione a cui sono arrivati i giuristi del Codacons e quelli del Gip, non sia arrivata anche la Procura della Repubblica. Infatti il ragionamento ci pare molto semplice: quando vengono superati i 35 giorni di inquinamento in un anno per le polveri sottili, automaticamente si individua una omissione da parte degli organi preposti alla tutela della salute dei cittadini. Altre interpretazioni non ci possono essere".
Milano e lo smog - Secondo i consulenti, la Lombardia è situata in una zona particolarmente sfavorevole a livello geografico e climatico e gli enti locali hanno provato ad adottare alcuni provvedimenti, come il blocco traffico e l'ammodernamento delle caldaie, che non sono risultati risolutivi, ma non per cattiva volontà. "Non emergono condotte indebite di omissione o rifiuto di atti idonei a ridurre l'inquinamento", si legge nella documentazione. Quel che occorre, hanno concluso gli esperti, sarebbe un piano nazionale ed europeo.
L'indagine è partita nel 2007 da un esposto Codacons - L'indagine era nata nel 2007 da un esposto presentato dal Codacons, dall'Associazione nazionale protezione animali Natura e ambiente e dal comitato 'No tangenziali'. Nel 2009 gli inquirenti avevano formulato l'accusa di omissioni d'atti d'ufficio nei confronti dei 4 amministratori per poi chiederne l'archiviazione nel giugno dello stesso anno. Ma il gup nel novembre del 2009 aveva chiesto ulteriori accertamenti. Così erano stati acquisiti documenti al Comune di Milano, alla Provincia e alla Regione Lombardia ed erano stati conferiti incarichi di consulenza a tre esperti. Proprio loro, alla fine della loro analisi, hanno stabilito che la Lombardia si trova, a livello di popolazione, di industrializzazione e a livello geografico in condizioni simili di altre aree europee, come l'Olanda e il Belgio ma più svantaggiata di queste ultime per le condizioni climatiche.
Formigoni: esposto Codacons strumentale - Immediata la reazione del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni:"Come avevo sempre detto, l'esposto presentato dal Codacons e da altri era del tutto strumentale, immotivato e infondato".
Codacons si oppone - Diversa la reazione di Codacons che ha annunciato che presenterà opposizione alla richiesta di archiviazione della Procura di Milano. "Ci sembra incomprensibile - dichiara il presidente del Codacons, avv. Marco Maria Donzelli - come alla conclusione a cui sono arrivati i giuristi del Codacons e quelli del Gip, non sia arrivata anche la Procura della Repubblica. Infatti il ragionamento ci pare molto semplice: quando vengono superati i 35 giorni di inquinamento in un anno per le polveri sottili, automaticamente si individua una omissione da parte degli organi preposti alla tutela della salute dei cittadini. Altre interpretazioni non ci possono essere".