Concordia, l'inchiesta rivela: a bordo mappe inadeguate

Cronaca
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Depositati gli atti in vista dell'incidente probatorio previsto il 3 marzo a Grosseto: l'appuntamento in teatro per poter accogliere tutti i legali, i magistrati e gli investigatori. Il governo, intanto, firma il decreto 'anti-inchino'

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"Schettino porta gli occhiali per stanchezza, ma in quel momento non li aveva perché li aveva lasciati nella cabina". E' un passaggio del verbale di interrogatorio del primo ufficiale di plancia della Costa Concordia, Ciro Ambrosio, documento allegato ad altre migliaia di carte depositate in vista dell'incidente probatorio di sabato prossimo a Grosseto. Proprio al 13 gennaio scorso, giorno del disastro della nave da crociera, si riferisce l'ufficiale quando ricorda:  Schettino "mi chiese spesso di impostare la scala radar  perché non ci vedeva bene".

Ma c'è dell'altro. "Al momento dell'urto avevamo in uso una carta italiana non adeguata per la navigazione costiera", ha detto nel suo interrogatorio Ambrosio, il vice di Schettino in plancia, co-indagato fin dal primo momento col comandante della nave. Anche un altro indagato, il terzo ufficiale Silvia Coronica, ha riferito la stessa problematica: "Ogni 20 minuti rilevavo col mio radar la distanza dalla costa", ma quando "alle 21,30 circa siamo arrivati al punto di accostata a sinistra, cambiando carta nautica da 1:300.000 a quella da 1:150.000 dovevo fare il punto più frequentemente ma ho cominciato ad avere difficoltà a causa dell'inadeguatezza delle carte, di scala troppo grande. Ho cercato una carta nautica più dettagliata ma non c'era".

La Procura di Grosseto ha invece oscurato con degli 'omissis' il verbale con le dichiarazioni rese il 1 febbraio scorso dalla 25enne moldava Domnica Cemortan, che la sera del naufragio della Costa Concordia si trovava in plancia di comando. Secondo quanto ha affermato il primo ufficiale Ambrosio, la ragazza moldava fece qualche passo in avanti appena entrata in plancia, dove l'accesso dovrebbe essere riservato ai soli ufficiali. Al momento dello scontro della nave con lo scoglio, vicino al comandante Schettino c'erano il capo commissario Manrico Giampedroni, Ciro Onorato e il maitre gigliese Antonello Tievoli.

Il deposito degli atti è un atto dovuto in vista dell'appuntamento del 3 marzo quando centinaia di avvocati, periti, investigatori dell'inchiesta sul naufragio della Costa Concordia si ritroveranno in teatro. Solo il Teatro Moderno di Grosseto è infatti stato giudicato idoneo a contenere i partecipanti all'incidente probatorio fissato per sabato: un appuntamento che se tecnicamente è una sorta di anticipazione del processo, ed anche per questo caricato di molto attesa, in realtà si preannuncia molto meno "spettacolare" di quanto platea e palcoscenico possano suggerire. Si parlerà di scatola nera, ma nel senso che saranno posti i quesiti ai quali i periti designati dalle parti dovranno rispondere nell'esame degli apparati di registrazione a bordo della Costa Concordia. L'udienza, che non è pubblica, sarà "blindata" dal tribunale di Grosseto. Un'area di due ettari, circa quattro campi di calcio, a ridosso del centro storico sarà sottoposta a speciali controlli delle forze dell'ordine. Due strade chiuse al traffico e una scuola chiusa agli studenti sono le decisioni prese per prevenire problemi di ordine pubblico e disagi ai cittadini. Rigidi controlli di polizia sono previsti all'ingresso del Teatro Moderno. Oltre alle consuete identificazioni, è proibito, tra l'altro, l'ingresso con apparecchi elettronici per riprese video e foto, e potrebbero scattare denunce verso i trasgressori.

Intanto la procura di Grosseto ha trasmesso alla procura di Genova un fascicolo con denunce e segnalazioni che dipendenti di Costa Crociere hanno fatto in relazione ai rapporti di lavoro con la compagnia. Le denunce sono scaturite quando questi dipendenti, sentiti nell' ambito dell'inchiesta sul naufragio della Costa Concordia, avrebbero parlato di presunte irregolarità nei contratti di lavoro.
Nella giornata del 1 marzo, inoltre, i ministri dell'Ambiente, Corrado Clini, e dello Sviluppo economico, Corrado Passera, hanno firmato il decreto rotte sicure. In altre parole, mai più 'inchini' in aree protette vulnerabili o di rilevante pregio paesaggistico, a cominciare dalla laguna di Venezia e dal Santuario dei Cetacei, tra Sardegna, Italia e Francia.
"Stiamo dando risposta completa all'immagine di un'Italia pasticciona. La risposta di un paese evoluto che sa fare", ha detto il ministro Clini, secondo il quale ora la priorità è la rimozione dello scafo: "Non deve rimanere un monumento lugubre" (GUARDA IL VIDEO). Il decreto, secondo Clini, è "un segnale forte per il turismo sostenibile, una norma quadro che prevede una zona cuscinetto tra aree particolarmente sensibili e le navi".

Ma nonostante la strage della Concordia e le disavventure della Allegra, è tutto esaurito per Costa NeoRomantica, che domani riprende il largo da Savona per la sua prima crociera dopo il restyling della nave: cominciato nei cantieri San Giorgio di Genova lo scorso novembre, è costato 90 milioni di euro. Sono state aggiunte 111 nuove cabine, per arrivare alle 789 attuali. La crociera verso le Isole Canarie con scali a Barcellona, Casablanca, Agadir, Lanzarote, Tenerife, Funchal e Malaga, vede il 'tutto esaurito': 1.600 passeggeri che si imbarcheranno domani dal porto di Savona. Costa Crociere dichiara che non c'è una cabina libera neanche per la partenza della prossima crociera, prevista per il 13 marzo.

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