Caso Mills, i giudici accelerano: sentenza più vicina

Cronaca
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Si allontana l'ipotesi della prescrizione per Silvio Berlusconi che nel processo è imputato per corruzione in atti giudiziari. Il 31 gennaio l'ex premier potrebbe rilasciare dichiarazioni spontanee. Il verdetto, invece, dovrebbe arrivare l'11 febbraio

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Il taglio di tre testimoni e l'esame di Silvio Berlusconi fissato per il 31 gennaio. E' il colpo di scena che pare rendere ormai certa la sentenza sul caso Mills nei confronti dell'ex premier prima della prescrizione del reato.

La decisione del Tribunale di Milano è arrivata nel tardo pomeriggio di giovedì 26 gennaio, dopo l'ennesima giornata in cui, tra battibecchi e polemiche, nervosismi e tensioni, è proseguita in videoconferenza da Londra la testimonianza del legale inglese che, nonostante la tabella di marcia concordata tra le parti, non si è conclusa. E così dopo aver fissato al 3 febbraio una nuova udienza per consentire ai legali di Berlusconi di terminare il lungo e minuzioso esame dell'avvocato britannico - per l'accusa destinatario di 600 mila dollari in cambio di dichiarazioni reticenti nei processi per le trangenti alla Gdf e All Iberian -, il collegio ha deciso di non cancellare, come richiesto dalla difesa, l'udienza del 31 gennaio e anzi di dedicarla o all'interrogatorio o alle dichiarazioni spontanee del leader del Pdl e alla audizione del suo consulente tecnico, Claudia Tavernari. E non solo. In nome della "ragionevole durata del processo" e in vista dell'"imminente prescrizione", i giudici hanno revocato tre testimoni già sentiti dal pm Fabio De Pasquale e riconvocati dagli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo, gli storici difensori dell'ex capo del Governo: si tratta dell'imprenditore Paolo Marcucci, di Flavio Briatore e dell'ex manager Fininvest Livio Gironi.

I due avvocati hanno parlato di provvedimento che ha dell"'incredibile, al di fuori di ogni logica" sostenendo che "questo non è un processo", in quanto ritengono che, come è stato già detto mercoledì 25 in aula, "la sentenza di condanna è già stata decisa". Dunque, mentre nella mattinata di giovedì 26 gennaio in molti davano la sentenza ormai sepolta dalla prescrizione - per alcuni sarebbe già scattata e per altri scatterà o il 14, o il 17 o il 18 febbraio -, verso sera la rotta sembra essersi invertita. Con i giudici che, con il taglio dei testimoni, sono andati oltre alla richiesta del pm ("se non arriva la sentenza è un disastro") e della parte civile di non sopprimere l'udienza del 31 gennaio, cosa che avrebbe pregiudicato il calendario serrato e il verdetto che dovrebbe arrivare l'11 febbraio.

Intanto la deposizione di Mills, con le solite difficoltà dovute alla linea che saltava o ai problemi di traduzione o di salute del teste, è proseguita a rilento fino a metà pomeriggio. Il legale britannico, che ha anche chiesto e ottenuto di spiegare come aveva gestito il denaro affidatogli dai suoi clienti ("una gestione impeccabile - ha affermato - e non confusionaria") nel tentativo di dimostrare, con l'aiuto di 14 documenti, "l'estraneità "di Berlusconi, ha inoltre cercato di convincere il collegio della correttezza delle sue sue testimonianze nei processi 'incriminati' .

"Ho offerto la più completa collaborazione alla procura e al tribunale. - ha affermato - Credo sia questo il motivo per cui Fininvest mi ha poi considerato un traditore". Mills proseguirà il 3 febbraio, ma intanto si ritorna in aula martedì prossimo, e poi il 4, il 6, il 9 e l'11 febbraio quando, salvo altri colpi di scena, dopo l'arringa difensiva il giudici dovrebbero ritirarsi in camera di consiglio.

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